Omicidio di Castelvetro: resta in carcere il compagno di Cinzia

28 Settembre 2013 13:19

Giampietro Gilberti resta in carcere; il giudice per le indagini preliminari Gianandrea Bussi, dopo un colloquio durato circa un’ora e mezza, ha convalidato il fermo del 53enne, accusato dell’omicidio volontario di Cinzia Agnoletti, 51 anni, morte per asfissia, dopo che il convivente di una vita l’ha picchiata, strangolata e soffocata.

Un’escalation di violenza confessata dallo stesso Gilberti, davanti agli inquirenti, che ha trovato riscontro nel referto del medico legale che ieri pomeriggio ha eseguito l’autopsia sul corpo della vittima.

Il volto di Cinzia Agnoletti era segnato da lividi e tumefazioni; il compagno, descritto da tutti come persona tranquilla e di carattere schivo, l’ha stordita con un pugno, per poi finirla utilizzando la corda di una tapparella e dei cuscini, senza che la donna avesse possibilità di difendersi.

Il brutale assassinio è avvenuto la sera di mercoledì 25 settembre; quel giorno Gilberti aveva fatto visita alla sorella alla quale non aveva riportato le sue preoccupazioni.

Secondo quanto riferito da Gilberti al suo legale, l’avvocato Luigi Ruggeri, la condizione di disagio economico era tale da condurlo a pensare di farla finita.

L’arrivo di alcune bollette e conti da saldare avevano fatto precipitare l’uomo, disoccupato da anni, in uno stato di angoscia; il pensiero ricorrente era il suicidio, che ha tentato solo dopo aver ammazzato la convivente, prima ingerendo dei sonniferi e poi coprendosi il volto con un sacchetto di plastica.

A pagare di questo gesto folle le spese però è stata Cinzia Agnoletti. Il figlio della coppia, il ventenne che ha fatto la macabra scoperta del delitto, all’alba di giovedì 26 settembre, si è trincerato in un doloroso silenzio.

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