Salame Val d’Ongina infetto, casi di salmonella

02 Ottobre 2013 15:47

Alcune decine di casi di salmonellosi si sono verificate nelle ultime settimane tanto da far scattare l’allarme. Il Servizio veterinario dell’Azienda Usl ha effettuato alcuni controlli specifici per determinare la causa dell’infezione che ha colpito numerosi cittadini. Gli accertamenti hanno permesso di identificare con certezza nel salame del Salumificio Val D’Ongina di Monticelli la causa di alcune infezioni umane grazie alla determinazione genetica effettuata dall’Istituto zoo profilattico sperimentale di Parma.

Il salame contaminato era già stato commercializzato sulla grande distribuzione attraverso una rete di supermercati di grande e media dimensione. Il Servizio veterinario Ausl ha quindi effettuato il sequestro dei prodotti contaminati e ha chiesto allo stesso salumificio il ritiro dal mercato di tutto il prodotto commercializzato come previsto dalla normativa europea. Poiché una parte del salame è chiaramente già stata acquistata dal consumatore finale, si invitano i cittadini che detengono salami a marchio Val D’Ongina a non consumare il prodotto per precauzione e di restituirlo alla rete di vendita presso il quale è stato acquistato.

Saranno poi i supermercati a rendere il salame al produttore per le successive indagini del Servizio veterinario.

I sintomi della salmonella iniziano a circa 12-24 ore dall’ingestione del cibo contaminato, inizialmente con dolori gastrici, poi addominali, dopo altre 12 ore iniziano i primi sintomi eclatanti come vomito, dolori articolari, crampi, febbre, scompensi di temperatura, allucinazioni e dissenteria alternata a stitichezza.

Il titolare del salumificio Val D’Ongina Furio Burgazzi rassicura: “Abbiamo già provveduto a ritirare il prodotto da tutti i ristoranti e supermercati con cui lavoriamo. Siamo d’accordo con l’Ausl nel chiedere, per prudenza, ai consumatori di restituire il salame che potrebbe aver subito una contaminazione. Ogni settimana vendiamo 4mila salami e fino ad oggi non era mai successo niente. Grazie ai nostri sistemi di controllo e alla pulizia di alto livello i nostri prodotti sono sempre stati garanzia di qualità. Purtroppo inconvenienti di questo genere possono capitare a chiunque, come ci è stato confermato anche da un gruppo di esperti della Stazione di Controllo Sperimentale di Parma a cui ci siamo affidati per capire l’origine della contaminazione. La salmonella è un virus invisibile riscontrabile in tantissimi alimenti tra cui uova, pollame, latte e carne cruda. Da quello che sappiamo i casi registrati riguarderebbero soprattutto un paio di cerimonie in cui è stato servito il nostro salame oltre a pesce crudo e altri alimenti. Le autorità hanno compiuto il loro dovere e anche noi rinnoviamo l’appello a non mangiare il salame acquistato alcune settimane fa e, in via cautelativa, a riportarlo dove è stato acquistato. Il nostro impegno per garantire la massima sicurezza degli alimenti è totale e al primo posto nella politica aziendale. Anche alcuni dei nostri dipendenti sono stati sottoposti ai controlli e, nonostante avessero consumato il salame “incriminato” non sono risultati positivi. A volte basta veramente poco anche nelle cucine di casa come un coltello o affettatrice contaminata”.

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