“In Afghanistan una sfida quotidiana”, Carlo Cavalli promosso colonnello

07 Ottobre 2013 18:05

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Carlo Cavalli, 48 anni, è un alpino piacentino di Agazzano ma all’Adunata nazionale di maggio non ha potuto partecipare. Era in missione in Afghanistan insieme alla Brigata Julia. Partito come tenente colonnello è stato promosso sul campo e poche settimane fa è tornato con il grado di colonnello. Lo abbiamo conosciuto nel collegamento in diretta tra Herat e l’arena Daturi nel primo giorno dell’adunata piacentina, quando la figlia Camilla di 8 anni si presentò accanto al comandante delle Truppe Alpine, il generale Alberto Primicerj; “Grazie a internet i collegamenti con la famiglia sono quotidiani – confida il colonnello – ma in quell’occasione fu particolarmente emozionante”. Figlio di un pilota dell’aviazione dell’Esercito, e dunque abituato ad una vita itinerante, dopo le superiori iniziò l’Accademia militare e da lì la lunga carriera tra gli alpini: Vipiteno, Verona, Bolzano poi la Nato in Belgio prima di tornare a Udine con il ruolo di capo ufficio Opa, operazioni pianificazione e addestramento. Grazie a carisma e dedizione il prossimo anno sarà il comandante del quinto Reggimento, di stanza a Vipiteno. “È un ruolo nuovo – racconta il colonnello a Telelibertà – il vantaggio è che avendo già comandato un battaglione di quel Reggimento conosco già gran parte del personale”. All’attivo ci sono anche tre missioni nei Balcani, una in Libano e quella recente in Afghanistan che definisce “un’esperienza professionalizzante in modo unico”. Centottanta giorni in cui il pericolo è costante, “in Afghanistan alla fine di ogni giornata viene spontaneo dire: anche oggi è andata”. Nella vita privata, lo attendono sempre a Piacenza la moglie Carlotta, la figlia Camilla e un’altra bimba in arrivo, familiari che vivono “una missione nella missione”.

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