Castagne, funghi e tartufi: annata no. Colpa del meteo e della vespa cinese

16 Ottobre 2013 13:56

“Questa è un’annata da dimenticare”. Poche castagne, pochi tartufi, pochi funghi. Il raccolto delle prime è ancora piuttosto prematuro, in ritardo di 10-15 giorni rispetto alle altre annate, e il rischio è che nelle sagre di collina e montagna, oltre alle castagne indigene ‘nostrane’, arrivino le colleghe da Turchia e Spagna, dove il clima non ha fatto i capricci come nel Piacentino. La vespa cinese, la nemica numero uno dei castagneti, ha fatto ancora danni, anche se, come rilevato dal Consorzio fitosanitario, questi sono meno ingenti rispetto allo scorso anno: commercializzare castagne potrebbe rendere anche fino a 300 euro al quintale, mentre il costo dei marroni sarebbe anche di 450 euro. Ma i quantitativi, al momento, sono bassi e i prodotti del sottobosco restano ancora ‘sorvegliati speciali’. Giorgio Sandrinelli dell’Associazione provinciale tartufai di Piacenza parla di un’annata “veramente anomala”. Colpa della pioggia abbondante di maggio, cui è seguita la siccità. “È stato compromesso tutto l’andamento – commenta -. Per i funghi, forse, si trova ancora qualcosa sulle parti del Monte Penna ma niente di più. Poco anche il tartufo nero, che era partito con quantitativi abbastanza abbondanti a inizio di stagione. Il tartufo bianco ha ancora qualche speranza ma il raccolto non sarà abbondante. Castagne? Ci sono gli impianti pregiati di marroni, ma le castagne spontanee sono pochissime. Si lamentano tutti. E nelle sagre non sanno più dove andare a prendere le castagne”.

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