Cinema di Bobbio, 103 anni di storia a rischio. “Siamo un’attività sociale”

15 Novembre 2013 05:47

cinema di Bobbio

Il cinema di Bobbio compirà 103 anni la notte di Natale. Ma proprio entro il suo compleanno i coraggiosi gestori di questa sala da 196 posti sperduta tra le montagne dell’Appennino, Stefano Bernardi e Cosetta D’Isola, dovranno necessariamente cambiare videoproiettore, dalla gloriosa pellicola al digitale. Un investimento importante da circa 65mila euro, che ha portato Stefano a lanciare un appello anche sul “Corriere della Sera”, nei giorni scorsi.

“Il cinema si automantiene – ha scritto sul quotidiano di via Solferino -, ma non mi dà reddito alcuno, né a me né a mia moglie. Sopravviviamo con l’affitto della casa di Milano, da cui proveniamo, e comprimendo i consumi costantemente. Io proiezionista da 4 anni e mia moglie cassiera, come nei vecchi film in bianco e nero. Quel poco di utile estivo viene riversato annualmente in riscaldamento. Ci sforziamo di non chiudere mai, siamo aperti 52 settimane l’anno. La cultura è apparentemente in continua erosione. Lo spopolamento è un processo storico inarrestabile. Ma noi resistiamo, resistiamo, resistiamo”.

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