Caritas, povertà in crescita. L’anno scorso 1.695 richieste d’aiuto

29 Novembre 2013 16:21

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Nel corso del 2012 si sono rivolte ai Centri di ascolto della Caritas quasi 20.000 persone che rappresentano lo 0,45% della popolazione emiliano romagnola. A Piacenza sono state 1.695, oltre 500 in più rispetto al 2009 per effetto della crisi economica. Le persone che si rivolgono ai centri di ascolto sono prevalentemete straniere, 7 su 10. La fascia di età più esposta è quella tra i 35 e i 55 anni con uno spostamento verso la fascia dei 45 a causa della perdita del posto di lavoro. La causa prevalente che spinge a rivolgersi ai centri è non solo la mancanza di occupazione ma anche la mancanza di un lavoro fisso, sono infatti numerosi i precari che hanno avuto contatti con il centro, precari oppure persone che lavorano in nero. I poveri nonostante un reddito sono una quota consistente. Sono uomini, anche italiani e non solo più stranieri, che con il coraggio della disperazione superano la vergogna sociale di bussare alle porte della Caritas per chiedere eventuali lavoretti, il pagamento delle bollette o dei libri per i figli.  Gli sviluppi della crisi presentano nuovi aspetti e farne le spese potrebbero essere anche le bandanti, prevalentemente donne dell’est che accudiscono persone non autosufficienti. Sono sempre di più le famiglie i cui membri perdono il lavoro e si riorganizzano per aiutare i famigliari in difficoltà senza più rivolgersi alle badanti.  I senza tetto che hanno varcato la soglia della Caritas a Piacenza sono stati 386, 100 in più rispetto al 2009, quasi 70 in più rispetto all’anno scorso.

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