Fughe di monossido: 45 ricoveri in un anno, i poveri usano i bracieri

18 Dicembre 2013 16:40

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Nel periodo invernale gli interventi nelle abitazioni di città e provincia per fughe di monossido di carbonio frequentemente impegnano il personale del 118 e i vigili del fuoco; nel corso dell’ultimo anno sono state circa 45 le persone ricoverate in città per questo tipo d’intossicazione e la povertà gioca un ruolo anche in questa partita.
“In certi casi siamo stati chiamati in situazioni di profondo degrado, dove le famiglie si scaldavano con un braciere, come accadeva oltre 50 anni fa, con rischi elevatissimi – ha spiegato il vicecomandante provinciale dei vigili del fuoco, ingegner Francesco Scrima -; spesso gli incidenti sono legati a una cattiva installazione o a una mancata manutenzione delle caldaie, una leggerezza molto pericolosa, tanto più se si considera che il monossido è un ‘killer silenzioso’ e ne basta un 1% nell’aria per riportare conseguenze a livello fisico”. Il consiglio è quello di attenersi scrupolosamente al rispetto delle leggi e – quando si sospetta una fuga – aerare gli ambienti, spegnere l’apparecchio responsabile del rilascio del gas tossico e recarsi all’esterno in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

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