Case cantoniere, Anas: “I cittadini segnalino casi di abusivismo”

28 Febbraio 2014 11:57

casa cantoniera ss 45

Immobili abbandonati e talvolta degradati. Così si presentano molte case cantoniere del territorio nazionale. Nel Piacentino un esempio su tutti è quello situato in località Rovaiola di Cortebrugnatella sulle rive del Trebbia, l’edificio si manifesta attualmente in veste spettrale ma, in caso di riqualificazione, potrebbe fungere da attrattiva turistica, magari in vista dell’Expo 2015, come aveva proposto il presidente della comunità montata dell’appennino piacentino Massimo Castelli, il quale ha scritto ad Anas per chiedere un intervento.

Utilizzate in passato come alloggi dei cantonieri ai quali erano affidati da Anas compiti di presidio e manutenzione delle strade, con l’assegnazione a terzi di questi servizi, le case cantoniere sono state progressivamente abbandonate. Molti cittadini lamentano le condizioni in cui versano gli edifici dello storico colore rosso pompeiano. “Dal 2006 – fa sapere Anas – le norme per il contenimento della spesa pubblica hanno limitato la possibilità di intervenire sugli immobili”. Sul territorio nazionale le case cantoniere appartenenti ancora ad Anas sono 1.262, undici si trovano nel Piacentino così distribuite: 3 a Fiorenzuola, due a Cortebrugnatella, due a Bobbio, una a Ponte Gravaro di Podenzano, una alla Galleana a Piacenza, una a Cadeo e una a Montale.

Altre case cantoniere sono state cedute alla Provincia. Sei sono state inserite nel piano di alienazioni 2013/2015. Si tratta di Farini, Ferriere, Castelnsagiovanni, Caorso e Cortebrugnatella in località Ortigà. Restano alla Provincia quella di Rottofreno e quella di Castelvetro. Quella di Caorso è stata recentemente venduta tramite apposito bando di gara. La casa cantoniera di via Cremona a Piacenza è stata affidata in comodato d’uso al Comitato organizzatore dell’adunata nazionale degli alpini, il Coa che la gestirà per tutto il 2014.

Anas in una nota aggiunge che “Le case cantoniere necessitano di una vigilanza continua e, per questo motivo, si invitano anche i cittadini a segnalare ad Anas e alle forze di pubblica sicurezza i casi di evidente abusivismo che alimentano il degrado”.

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