Profughi, un progetto del Comune. Cugini: “Prepariamoci a nuovi arrivi”

03 Aprile 2014 18:49

Profughi del Ferrhotel in Comune

Sbarchi in Europa, è il ministro dell’interno Angelino Alfano a lanciare l’allarme in un convegno sull’immigrazione, durante il quale ha riportato i numeri sulle previsioni dei nuovi arrivi: sarebbero tra le 300mila e le 600mila, le persone intenzionate ad attraversare il Mediterraneo. Anche Piacenza fa i conti con il problema: gli scontri della scorsa settimana in via Taverna e i successivi arresti di quattro stranieri sono solo l’ultimo capitolo di una situazione particolarmente tesa. Attualmente i progetti seguiti nello specifico sono lo Sprar destinato ai richiedenti asilo, il Fer, ovvero il Fondo Europeo per l’immigrazione e l’ex Ena, rivolto all’emergenza del Nordafrica.

“Si tratta di risorse europee gestite a livello centrale” ha precisato l’assessore Stefano Cugini, anche a fronte dei recenti 40 nuovi arrivi sul territorio dall’Africa centrale. “In totale – ha aggiunto Cugini – i profughi accolti nel piacentino sono un centinaio e rappresentano una piccola fetta dell’attività del servizio per la Coesione Sociale del Comune, che nel 2013, tra interventi di accoglienza temporanea o abitativa, di integrazione lavorativa, di accompagnamento educativo e di contrasto alla tratta degli esseri umani, ha coinvolto 1.921 persone. Cifre che richiedono un ingente impegno economico: per queste attività sono stati impiegati più di 20 milioni, suddivisi tra risorse interne e fondi europei”.

Il problema è che le richieste di aiuto aumentano, mentre le risorse diminuiscono: nel 2014 la Regione trasferirà a Piacenza 500 mila euro in meno rispetto al 2013, motivo per il quale secondo Cugini occorre avviare un ragionamento sul welfare, includendo la questione profughi. “Le risorse statali per questi ultimi 40 arrivi termineranno a giugno, dopodiché rischiamo di rivivere il problema del futuro di queste persone, che il Comune può trattare solo come utenti dei servizi sociali, chiamati, come tutti, a mettersi in fila in attesa del proprio turno”. L’alternativa proposta da Palazzo Mercanti alla Prefettura, dove è stato presentato un progetto, è l’avvio di nuove forme di accoglienza che affianchino agli assistenti sociali coloro che hanno già beneficiato di queste forme di aiuto, vale a dire gli ex profughi. Cugini sembra confermare le previsioni di Alfano: “Non credo che i 40 accolti ora siano gli ultimi, Piacenza dovrà capire che non si tratta più di un’emergenza”.

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