Adunata, una ricaduta economica superiore al Gp di Formula Uno di Monza

03 Maggio 2014 15:16

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È stato di 120 milioni di euro il giro d’affari complessivo dell’Adunata nazionale degli alpini che si è svolta tra il 10 e il 12 maggio 2013. Lo dicono i primi dati dell’indagine dell’Università Cattolica dedicata agli aspetti socio economici dell’Adunata. Un questionario è stato sottoposto a un campione di 1.200 alpini di 81 sezioni e un campione di 200 piacentini.
Esclusi i residenti, gli alpini presenti erano 342mila. Dei 120 milioni di euro, 70 sono stati spesi in provincia di Piacenza, 50 milioni al di fuori della provincia di Piacenza. I partecipanti hanno speso 56 milioni di euro per vitto, alloggio, bevande, prodotti locali e viaggio. Per le bevande sono stati spesi quasi 10 milioni di euro, per il vitto oltre 18 milioni. Dei 56 milioni, circa 42 sono stati spesi in città. Le spese hanno attivato circoli virtuosi. I principali settori che ne hanno beneficiato sono stati alloggi, bar e ristorazione, circa 32 milioni di euro; commercio al dettaglio poco più di 9 milioni di euro; industria agroalimentare e trasporti quasi tre milioni di euro ciascuno.
Oltre all’indagine economica, il questionario si occupava anche di aspetti valoriali. Per gli alpini intervistati l’accoglienza piacentina è stata molto buona per il 61,8%. Secondo le penne nere il valore principale portato dalla manifestazione è la solidarietà, per i piacentini intervistati è stata l’”allegria”. Pochissime le lamentele per confusione, pericolosità e rumore.

Sintesi dati

Adunata Nazionale Alpini 2013 a Piacenza - la sfilata, gli arrivi a barriera Genova 14

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