Le mutande sporche del vicino conservate in frigo: sono corpo di reato

16 Maggio 2014 21:14

20140516-211330.jpg

Poteva essere una semplice lite tra vicini di casa, risolta senza l’intervento di carabinieri, giudici ed avvocati. Quando però una mattina la famiglia che si considera perseguitata, si è trovata in cortile, nei pressi della porta d’ingresso di casa, un paio di mutande da uomo “ripiene” di contenuti inequivocabili, l’indignazione è diventata rabbia ed è scattata la denuncia.

Era la primavera del 2012: da quel momento il “reperto” è conservato dalla famiglia in un frigorifero portatile. Perché? «Per un eventuale test del Dna» secondo i denuncianti. E dopo l’individuazione del presunto responsabile, accusato di getto pericoloso di cose, è scattato il processo.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà

Whatsapp Image

Scopri il nuovo Canale Whatsapp di Libertà

Inquadra il QRCODE a fianco per accedere

Qrcode canale Whatsapp