Il reporter Andy Rocchelli è morto. “Innamorato della fotografia”

24 Maggio 2014 23:30

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Alla sede di CesuraLab, il collettivo fondato proprio da Andrea Rocchelli con altri quattro giornalisti nel 2008, arrivano alla spicciolata i giovani colleghi del reporter trentenne di Pavia, padre di un bambino di due anni. Occhi gonfi di lacrime per tutti dopo l’ufficializzazione della terribile notizia giunta da Sloviansk.
“Lo abbiamo sentito venerdì scorso per l’ultima volta – ha detto Gabriele Micalizzi, uno dei fondatori di Cesura -: si trovava in Ucraina da una decina di giorni, dopodichè si sono interrotti i contatti”.
“Un amico e un bravissimo ragazzo da poco era diventato papà e quindi c’è dolore anche per la sua campagna e per sua figlia”. Così Alberto Cassi, gestore della piscina che si trova proprio di fronte allo studio di Cesura Lab, in cui lavorava “Andy” Rocchelli – era un ottimo lavoratore, aveva tanta voglia di fare e questo purtroppo lo ha portato alla morte. Faceva un mestiere rischioso, lo sapeva, si lasciano gli affetti a casa, lui ci teneva più di ogni altra cosa. Era innamorato della fotografia, anche qui a Pianello tutto quello che di bello e di nuovo poteva fotografare lo immortalava”.

Notizia delle 10.50
Andrea Rocchelli è morto: arrivano purtroppo conferme ufficiali da parte del Ministero degli Esteri. Il fotografo pavese è rimasto vittima ieri pomeriggio, insieme al suo interprete ucraino anch’egli deceduto, di un colpo di mortaio esploso nella città di Sloviansk. Il giovane reporter, fondatore del collettivo Cesuralab, con sede proprio in Valtdione, secondo le ricostruzioni dell’accaduto, si trovava a bordo di un’automobile con un collega francese, vivo per miracolo, e appunto il traduttore. La tragedia si sarebbe consumata in una delle zone più pericolose della città, roccaforte dei ribelli filorussi della regione di Donetsk

Notizia del 24 maggio
Abita a Pianello ed è tra i fondatori del collettivo fotografico Cesuralab, che ha sede proprio in Valtidone, il fotografo italiano gravemente ferito in Ucraina da un colpo di mortaio.
Si tratta Andrea (detto Andy) Rocchelli, trentenne di origine milanese, sulla cui sorte non c’è ancora certezza. Secondo l’agenzia Ansa era a Sloviansk, roccaforte dei filorussi circondata dalle forze armate di Kiev, con un collega francese e l’interprete.

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