Fondazione, il cda si è dimesso. Elezione del presidente rinviata
02 Agosto 2014 11:55
Alla fine il consiglio di amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è dimesso. E’ l’esito dell’atteso consiglio generale di questa mattina andato in scena alla sede di via Sant’Eufemia. I consiglieri Anselmi, Rebecchi, Tagliaferri e Marenghi avevano consegnato al collegio dei sindaci la lettera con le loro dimissioni, subordinate a quelle del presidente Scaravaggi e del consigliere Pareti con l’obiettivo di voltare pagina e fare tutti un passo indietro e così è stato. La riunione è durata circa un paio d’ore e, in base a quanto si è appreso, dopo un avvio teso, il clima si è rasserenato e l’incontro si è concluso con un applauso a Scaravaggi che è parso molto emozionato nelle prime dichiarazioni. “Lo abbiamo fatto per il bene della Fondazione”. Scaravaggi e il consigliere anziano Battaglia decideranno la data del nuovo consiglio generale per l’elezione del nuovo presidente, la data potrebbe essere nella prima decade di settembre. Al nuovo presidente spetterà, tra gli altri, il compito di verificare la reale consistenza del patrimonio.
Notizia delle 11.45 – Il cda della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è dimesso. La discussione alla sede di via Sant’Eufemia prosegue per capire come gestire la fase di transizione in attesa dell’elezione del nuovo presidente.
Notizia delle 11.30 – E’ in corso il consiglio della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La prima notizia che arriva da via Sant’Eufemia riguarda le dimissioni dei 4 consiglieri piacentini del cda, Ansemi, Marenghi, Rebecchi e Tagliaferri i quali hanno scritto una lettera al collegio dei sindaci per illustrare la loro decisione di rassegnare le dimissioni contestualmente a quelle di Scaravaggi e Pareti con l’obiettivo di fare tutti un passo indietro. Non si dimette invece il consigliere espresso da Vigevano, De Candia.
Notizia delle 7 – Oggi è convocato il parlamentino della Fondazione per decidere sulla revoca del Cda, sulle dimissioni del presidente e sull’elezione del nuovo presidente, ma quest’ultimo punto potrebbe slittare a settembre, dopo che il ministero del Tesoro ha giudicato inopportuna la procedura.
Scaravaggi deve dare per iscritto le sue dimissioni, poi scattano i tempi per presentare candidature. Il clima interno è molto teso. I dettagli in edicola oggi con il quotidiano Libertà.
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