Trentenne algerina segregata e picchiata dal marito

15 Gennaio 2015 17:23

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Costretta dal marito a rimanere in casa con le tapparelle abbassate, a lavarsi con l’acqua fredda e a subire maltrattamenti. E’ il racconto sconvolgente di una donna algerina di 30 anni sposata con un connazionale che le avrebbe impedito di avere una vita normale. La vicenda è approdata al Tribunale di Piacenza. La situazione era degenerata quando la donna, nel 2013 era stata portata al Pronto soccorso dove le era stata riscontrata la perforazione di un timpano. A colpirla con violenza sarebbe stato il marito 40enne accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della donna.
Il caso è stato preso in carico dalle forze dell’ordine che hanno trasferito la 30enne per un periodo di tempo in una comunità protetta. La donna ha raccontato in lacrime tutto ciò che per anni è stata costretta a subire.
L’imputato nega l’accusa sostenendo che gli episodi contestati siano legati a normali litigi all’interno della coppia. Il 40enne anche offerto di risarcire la donna con seimila euro.

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