La sedicenne aggredita crolla davanti allo psicologo: “Non è vero”

28 Gennaio 2016 13:50

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Nessun allarme per i cittadini. Il branco pericoloso non esiste. I tre uomini sconosciuti che avrebbero sequestrato e percosso una 16enne sono frutto della fantasia della stessa giovane. Un disagio giovanile ma profondo che ha portato la ragazza a inscenare  il rapimento e l’aggressione mai realmente subìti. La giovane aveva raccontato di essere stata sequestrata da tre individui sotto casa e di essere stata portata con la forza sull’argine del Po tra la società Nino Bixio e Borgotrebbia dove i tre l’avrebbero legata e imbavagliata con un nastro adesivo. La 16enne piacentina era stata soccorsa ieri pomeriggio intorno alle 18 da un uomo che stava facendo jogging e che l’aveva trovata in stato confusionale, seminuda e sotto choc. Era stata portata all’ospedale per gli accertamenti del caso che avevano escluso la violenza sessuale. La ragazza è stata ascoltata dagli investigatori alla presenza di uno psicologo infantile come previsto dalla legge. Di fronte allo specialista la giovane è crollata ammettendo di aver inventato tutto per attirare l’attenzione della famiglia. 

Le indagini sono state eseguite dai carabinieri intervenuti sul posto. Ieri i militari avevano effettivamente recuperato sul luogo della presunta aggressione gli indumenti della giovane, una corda e il nastro adesivo. Era stato tutto preparato dalla giovane il cui racconto iniziale però aveva insospettito gli inquirenti per le numerose incongruenze emerse.

“Volevamo tranquillizzare la cittadinanza – ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Piacenza Corrado Scattaretico – perché non esiste una banda che aggredisce le ragazze. Si è trattato del gesto di una ragazza che si è sentita trascurata e si è trovata a dover gestire le difficoltà dell’adolescenza. Vorremmo che questo episodio, per sensibilità verso la giovane e la sua famiglia – ha spiegato il comandante – venisse trattato con la delicatezza che merita, come è stato fatto dalla stampa, che ringrazio”.

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