Tensioni interne nella comunità islamica, prove di dialogo in Prefettura

02 Agosto 2016 14:35

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Prefettura e Questura hanno “raffreddato” gli animi, questa mattina, delle due diverse fazioni che faticano a convivere all’interno della comunità islamica piacentina. Il caso delle sei persone espulse alcune settimane fa dall’associazione di via Caorsana (alla quale, si ricorda, si accede unicamente se presentati da un’altra persona, oppure se regolarmente iscritti al gruppo) sarà messo ai voti, a settembre. Intanto, si è riaperto il dialogo tra i due gruppi a palazzo Scotti da Vigoleno. “Aspettiamo fiduciosi l’esito della magistratura per l’indagine avviata dalla procura di Piacenza, intanto avanziamo proposte concrete” hanno detto i “respinti”. Tra le proposte, l’abbassamento della quota associativa per favorire l’accesso alle persone più disagiate, quote rosa nel consiglio direttivo, osservatori super partes nelle prossime assemblee. “Se non riusciremo a superare le divisioni al nostro interno, come potremo garantire un futuro di integrazione ai nostri figli?”, ha chiesto Friche Zahra. “Auspichiamo che le parti in causa trovino una mediazione”, ha dichiarato il prefetto Anna Palombi, al termine dell’incontro, durato tre ore. “Se ne riparlerà alla prossima assemblea”, ha precisato il direttore dell’Associazione Culturale Islamica di Piacenza, Yassine Baradai, dando quindi l’idea che ancora sia molto da fare per far tornare la pace.

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