Caccia ai tartufi: mille tesserati. Corpo forestale intensifica i controlli

02 Settembre 2016 17:20

Tartufo-Bianco

E’ partita la caccia al tartufo bianco. In pianura ha preso il via ieri, 1 settembre, mentre nelle zone collinari bisognerà attendere fino al 20 settembre. La ricerca del tartufo nero è iniziata a giugno. Il primo passo per diventare tartufaio è acquisire l’abilitazione tramite appositi corsi di formazione. La raccolta di questi funghi ipogei va infatti praticata correttamente rispettando le caratteristiche del terreno ed evitando di compromettere un patrimonio naturale unico al mondo. Una volta superato l’esame non resta che richiedere l’apposito tesserino all’ente provinciale di riferimento, valido per un anno su tutto il territorio nazionale. Il Corpo forestale dello stato è impegnato a far rispettare le regole. Chi viene trovato senza l’apposito documento rischia una multa di 516 euro, così come nel caso in cui si venga pizzicati a raccogliere i tartufi fuori dagli orari stabiliti. In Emilia Romagna dalle 17 alle 5 del mattino successivo nei mesi invernali e dalle 18 alle 6 nel mesi autunnali. In questo caso, oltre alla sanzione, si incorre anche nel sequestro del prodotto. Nel 2015 su tutto il territorio piacentino sono stati effettuati un centinaio di controlli che comprendono la raccolta di funghi in generale. Da gennaio 2016 sono già state almeno 50 le verifiche attuate dal personale del Corpo forestale, che conta i presidi di Bettola, Ferriere, Castellarquato, Rivergaro, Bobbio, Pianello, Piacenza-San Lazzaro. Le multe elevate in questi 8 mesi sono state una decina per un valore complessivo di alcune migliaia di euro.

Sono almeno due gli “strumenti di lavoro” di un tartufaio: il cane, appositamente addestrato che localizza e segnala i tartufi maturi e il vanghetto che può essere di forme e materiali diversi a patto che la sua larghezza non superi i 6 cm. Una regola che ha lo scopo di limitare le dimensioni delle buche praticate ed evitare danni alle radici delle piante con cui i tartufi crescono in simbiosi. A Piacenza gli iscritti sono oltre mille, sostenuti dall’associazione provinciale tartufai piacentini molto attiva sul territorio. Il segretario Pietro Saggini invita tutti a rispettare l’ambiente.

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