Alluvione un anno e mezzo dopo. La furia dei fiumi spazzò via strade, case e vite umane

14 Marzo 2017 05:30

Alluvione 18 mesi dopo. E’ passato un anno e mezzo da quel tragico 14 settembre 2015 quando un violento nubifragio si scatenò sul Piacentino colpendo in modo particolare la Val Nure e la Val Trebbia, causando una lunga scia di devastazione, e – purtroppo – lasciando il drammatico bilancio di tre morti e milioni di euro di danni.

Case e cantine allagate, ponti crollati, industrie e impianti sportivi spazzati via, strade completamente inghiottite. Arredi, auto, materiali e attrezzi artigianali, niente riuscì al salvarsi dalla furia delle acque, che in sole tre ore di violente precipitazioni fecero raggiungere ai fiumi altezze e portate mai viste.

Un vero bollettino di guerra: da Ottone a Sant’Antonio, da Ferriere a Roncaglia, in pochi istanti la natura diede dimostrazione della propria inarrestabile e inaudita potenza.

Una notte di paura per chi ha vissuto da vicino quelle lunghe ore.
Un giorno di dolore per chi, in quella notte, ha perso i propri cari.

Luigi Albertelli, guardia giurata 55enne travolto dal Nure mentre stava compiendo il proprio lavoro con l’auto di servizio.

Luigi Agnelli di 42 anni e il padre Filippo di 67, anche loro inghiottiti dalla piena del Nure con la loro auto, mentre – di prima mattina – scendevano da Bettola verso Piacenza. Il corpo di Gigi venne ritrovato qualche giorno dopo; del padre, invece, non fu più trovata traccia nonostante le lunghe ricerche.

Momenti di devastazione e dolore, che se in parte hanno trovato compensazione negli interventi dello Stato e nella solidarietà dei piacentini per cercare di ridurne gli effetti, per le famiglie di Luigi, Filippo e Gigi rimarrà per sempre una notte della quale sarà impossibile cancellarne il ricordo.

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