Per 17 “furbetti del cartellino” sanzioni lievi: da 5 a 60 giorni di sospensione. Sono 15 quelli che rischiano il licenziamento

01 Agosto 2017 16:04

Il Comune di Piacenza ha chiuso definitivamente, con sospensioni che vanno dai 5 ai 60 giorni, la posizione di 17 dei 50 dipendenti indagati dalla Procura di Piacenza nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “furbetti del cartellino”.
Si tratta dei casi più lievi, i cui protagonisti sono stati sentiti dall’Ufficio procedimenti disciplinari, che ha poi irrogato la sanzione: “E’ stato accertato – spiega Palazzo Mercanti – che questi dipendenti non avevano mai lasciato il servizio, consegnando il badge a un collega per continuare a svolgere i loro compiti d’ufficio, rimanendo alla propria postazione di lavoro. Alcuni di loro sono già rientrati in servizio, avendo già scontato la sanzione durante il periodo di sospensione. Due dipendenti sono stati trasferiti ad altri compiti”. In sostanza, erano alla scrivania a lavorare e avevano chiesto a un collega di andare a timbrare anche per loro, comportamento comunque vietato e da sanzionare per legge.

Resta da definire la posizione degli altri lavoratori comunali ancora in servizio (alcuni nel frattempo sono andati in pensione): “Circa un terzo dei dipendenti sottoposti a procedimento disciplinare verrà sentito tra agosto e settembre – aggiunge il Comune – e i loro procedimenti verranno definiti entro la fine di ottobre. Circa quindici dipendenti sono stati cautelarmente sospesi e lo rimarranno sino alla definizione del procedimento penale. Questi ultimi sono coloro che hanno le posizioni più gravi, che potrebbero sfociare nel licenziamento. Tra questi vi sono anche i dipendenti coinvolti nell’indagine riguardante gli appalti e i casi di assenteismo più gravi”.

Per tutti e 50 ovviamente prosegue anche l’indagine penale.

IL COMUNICATO DEL COMUNE DI PIACENZA

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