Sì alla legge che salva i piccoli comuni. Castelli: “Storico traguardo”

28 Settembre 2017 12:10

“Abbiamo vinto una grande battaglia e ora lavoriamo al controesodo per riportare la gente nei piccoli comuni”: c’è entusiasmo nelle parole di Massimo Castelli, sindaco di Cerignale e coordinatore nazionale dei Piccoli comuni italiani. Questa mattina, giovedì 28 settembre, il Senato ha approvato definitivamente (205 sì e due astenuti) il disegno di legge che tutela i borghi con meno di 5mila abitanti. Il documento, approvato dopo tre legislature, istituisce, tra le altre, un fondo di 100 milioni di euro per lo sviluppo strutturale ed economico dei territori.

“Finalmente lo Stato riconosce politiche differenziate per le fasce deboli del territorio e fissa per legge la necessità di garantire i servizi alla cittadinanza anche nei piccoli comuni – ha commentato Massimo Castelli – è un grande traguardo per la storia e l’identità delle aree marginali che rappresentano territori da riconquistare riportando residenti. Per realizzare questo progetto serve la banda larga per i giovani, dobbiamo fare in modo che gli agricoltori possano avere un reddito in montagna, non possiamo più permetterci territori abbandonati”. Secondo i dati Anci nei piccoli comuni vivono undici milioni di italiani.

Massimo Castelli ha festeggiato l’approvazione della legge da parte del Senato a Roma insieme al Presidente nazionale Anci, Antonio Decaro, e con Ermete Realacci e Antonio Misiani promotori della legge, e con altri sindaci di piccoli comuni.

In un comunicato, Coldiretti Emilia Romagna esprime apprezzamento per la storia approvazione che interessa 140 centri in regione. Piacenza – rileva Coldiretti regionale – è la provincia con il maggior numero di piccoli comuni (34) e ha anche il comune con il minor numero di abitanti Zerba (78 residenti).  Ora – conclude Coldiretti Emilia Romagna – ci sono le condizioni per recuperare in queste aree i troppi ritardi nelle infrastrutture e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole”.

 

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