Malattie respiratorie e stili di vita, i pediatri: “Ritardare l’uso dei dispositivi digitali per i bambini”

11 Novembre 2017 13:53


Il 40% della spesa farmaceutica indotta dalle cure dei pediatri è legata alle malattie respiratorie. In base ai dati presentati al convegno intitolato “Aria pulita 3.0 – La percezione dei genitori al 2017”, organizzato da Fimp (Federazione italiana medici pediatri) e dal Comune di Piacenza, emerge che il 20% degli studenti delle scuole medie soffre di rinite allergica mentre nell’arco di dieci anni si è registrata una riduzione del 2% dei ragazzi che soffrono di asma. “Dati sostanzialmente stabili – commenta Roberto Sacchetti, segretario provinciale Fimp – mentre i dati sull’aria dicono che l’inquinamento non è in crescita ma in controtendenza, l’aspetto più preoccupante rilevato è che riscontriamo meno attenzione da parte dei genitori sul tema smog, forse anche perché noi pediatri negli ultimi anni ci siamo concentrati di più su altre emergenze come le vaccinazioni. Tra i fattori di rischio per le malattie respiratorie dei bambini c’è il fumo dei genitori. In base all’indagine il 30% dei bambini ha un genitore che fuma. Un altro nemico è la sedentarietà. “Occorre stare di più all’aria aperta e limitare il tempo trascorso con dispositivi digitali. In età pediatrica l’uso andrebbe ritardato”. L’indagine è stata condotta su un campione di 1.030 genitori che si sono recati dai pediatri piacentini.

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