Omicidio Tola, l’indagato in carcere: “Mi hanno aggredito, è stata legittima difesa”. In arrivo raffica di denunce per la tragica rissa

05 Gennaio 2018 05:02


Gianluca Mazzarelli davanti al giudice che lo ha interrogato in carcere per convalidare il suo arresto per omicidio volontario si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma alle persone che in questi giorni sono venuti a contatto con lui avrebbe detto di aver accoltellato Ervin Tola “per legittima difesa, dopo essere stato aggredito“. Il 26enne pugliese è alle Novate perché accusato di aver ucciso con tre fendenti (di cui uno letale al petto) il 31enne albanese nel corso di una rissa scoppiata nella serata del 29 dicembre scorso in un bar all’incrocio tra via IV Novembre e via Nasolini, in città.
Mazzarelli è difeso dall’avvocato Antonino Rossi, il quale al quotidiano Libertà ha spiegato che presto il suo assistito “renderà la propria versione dei fatti davanti al pubblico ministero”, magari svelando anche alcuni aspetti ancora da chiarire. La squadra Mobilie della polizia cerca ancora, infatti, l’arma del delitto e indaga per capire l’effettivo ruolo di alcuni amici di Mazzarelli nel drammatico episodio.

Proprio in relazione alla rissa, potrebbero presto arrivare diverse denunce per le persone che hanno preso parte al tragico scontro all’esterno del bar. Non tutte sono state ancora identificate.

Intanto, tra gli amici e i connazionali di Tola prende corpo l’idea di realizzare una raccolta fondi che permetta di aiutare la moglie incinta e il figlioletto che tra sette mesi nascerà orfano di padre.

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