iL vigneto come “sequestratore” di carbonio, progetto della Cattolica

28 Giugno 2018 12:43

Il vigneto è un ecosistema dalle grandi potenzialità, capace di contribuire alla riduzione dei gas serra attraverso la funzione di stoccaggio della CO2 atmosferica immagazzinata nella biomassa prodotta dalle viti e nel suolo.

Prende il via da qui il Gruppo Operativo VinCapTer, fortemente innovativo poiché affronta una tematica finora poco approfondita.
Un’attività che proseguirà fino al 2020 e che oltre all’Università Cattolica del Sacro Cuore e agli enti di ricerca I.TER e CRPA-Centro Ricerche Produzioni Animali, coinvolge attivamente cinque aziende del territorio piacentino.

“Intendiamo quantificare la potenzialità del vigneto di sequestrare carbonio confrontando differenti tecniche di gestione del suolo (inerbimento spontaneo, lavorazione, uso di cover crops selezionate) o in presenza di diversi contesti pedologici: terre del basso appennino in Val Trebbia, terre rosse antiche e terre argillose della Val Tidone – spiega Matteo Gatti, docente del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili dell’Università Cattolica -. Nel caso della Val Tidone, lo stoccaggio di CO2, sarà inoltre valutato in funzione di differenti livelli di vigoria su scala intra-parcellare”.

Finanziato dalla Regione Emilia Romagna, VinCapTer calcolerà la produzione netta di carbonio da parte del vigneto e del cotico erboso (se presente), la quantità di carbonio stoccata nel suolo ed emessa dal suolo stesso attraverso i processi di respirazione e valuterà le emissioni di gas serra dovute alle operazioni colturali (Life Cycle Assessment).

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