Violenza in viale Dante: vittima dimessa dall’ospedale. Aggressore era in prova ai servizi sociali
21 Luglio 2018 11:00
I carabinieri hanno lavorato senza sosta e alla fine lo hanno preso, in meno di 30 ore. Per questo hanno ricevuto il plauso anche del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri perché una violenza così inaudita non poteva restare senza un colpevole. “Cercate un uomo con un cuore fiammeggiante tatuato sul braccio” – così, con un filo di voce e la morte nel cuore, la donna cinese di 40 anni violentata per oltre 3 ore, è riuscita ad indicare un dettaglio fondamentale per rintracciare il suo aguzzino. La donna, tenuta in ostaggio nella zona di viale Dante nella notte tra mercoledì e giovedì, ha fornito una descrizione dettagliata di quell’orco che le ha strappato per sempre la spensieratezza.
I militari lo hanno catturato a Milano ieri, 20 luglio, alle 13. Nicole Istrati, 34 anni, nato in Ucraina ma di origini romene, era già agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio e altri reati legati alla sua condizione di irregolare. Era stato da poco collocato in prova ai servizi sociali e doveva tornare a casa alle 22.00. Aveva numerosi alias e recentemente era stato bloccato per il tentato furto di un’auto. Pur non potendo uscire di casa l’uomo, mercoledì, ha preso la bici e ha raggiunto il bar dove andava spesso a giocare alle macchinette. Quando la barista gli ha chiesto di uscire perché doveva chiudere il locale, in lui si è scatenata la furia. Per la donna è stato l’inferno. Caviglie legate con un grembiule, polsi avvolti nel nastro adesivo, bocca tappata per evitare che urlasse e poi le violenze continue e il tentativo da parte dell’aggressore di portare via qualche spicciolo. La barista è riuscita però a liberarsi e, correndo in cortile, ha chiesto aiuto. All’ospedale, dove è rimasta ricoverata una notte, i medici hanno confermato la violenza subita con una prognosi di 20 giorni ma, per riprendersi dalle ferite psicologiche, ci vorrà molto di più.
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