Piacenza, interruzioni di gravidanza volontarie in calo del 15% in due anni
15 Ottobre 2018 17:30
Da 499, nel 2015, a 425 nello scorso anno. Con una flessione del 15% sono in calo anche a Piacenza, in linea con il trend regionale attestato attorno al 9%, le Interruzioni volontarie di gravidanza. Un dato, quello regionale, che conferma la curva di riduzione che ha caratterizzato gli ultimi anni, in particolare dal 2004, quando in tutta l’Emilia-Romagna erano state registrate quasi 12mila interruzioni: nell’arco di 13 anni, il calo è stato del 40%. Il calo riguarda sia donne italiane, sia quelle residenti con cittadinanza straniera.
“Sono dati importanti, che confermano quanto sia fondamentale una scelta consapevole di maternità – sottolinea Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute -. Si conferma, secondo l’assessore regionale – il ruolo centrale del consultorio familiare nell’assistenza al percorso dell’Interruzione volontaria di gravidanza, e come luogo dove ottenere il certificato per poterla effettuare. La scelta del consultorio prevale nettamente fra le cittadine straniere (80,7%), ma negli ultimi anni è diventato sempre più un punto di riferimento anche per le donne italiane”.
Nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna che praticano Interruzioni volontarie di gravidanza, l’incidenza dell’obiezione di coscienza tra il personale dipendente riguarda la metà dei medici ostetrici-ginecologi (50,5%) e meno di un terzo dei medici anestesisti (27,1%). I corrispondenti dati medi nazionali (2016) risultano decisamente più elevati (rispettivamente pari al 70,9% e al 48,8%).
Il tema della sessualità e della gravidanza viene affrontato anche nelle scuole da parte degli Spazi Giovani consultoriali: tutti i progetti sono stati inseriti nel Piano regionale della Prevenzione 2015-2018, in modo da garantire un miglior governo della tematica e monitoraggio locale.
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