Gamba amputata a una ragazzina dopo l’iniezione di droga, il processo ricomincia da zero

10 Luglio 2019 04:00

E’ ricominciato da capo il processo a carico del piacentino accusato di aver iniettato cocaina in una gamba di una ragazza di 17 anni, a cui l’arto fu poi amputato a causa di una cancrena.
L’imputato in primo grado, nel 2010, fu condannato a sette anni: due per lesioni colpose e 5 per la cessione della cocaina. Ma la Corte d’Appello di Bologna riformulò il reato da lesioni colpose a lesioni dolose, assolvendolo però dall’accusa di cessione di droga. Il fascicolo è stato così rispedito a Piacenza e ieri il processo è ripartito da zero, con il piacentino che fino ad ora è sempre rimasto in libertà perché questa tragica vicenda non è mai arrivata ad una sentenza definitiva.

Il processo si celebra davanti al collegio composto da Gianandrea Bussi, Ivan Borasi e Laura Pietrasanta. Il pubblico ministero è Ornella Chicca, l’avvocato difensore Paolo Ferroni.
I giudici hanno acquisto referti sanitari, fissato il numero dei testimoni e rinviato il processo al prossimo 17 settembre.
L’accusato si è sempre dichiarato innocente e la sua linea difensiva non è cambiata.

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