Borgotrebbia piange Elisa, don Cesena: “L’amore implica libertà e verità”

09 Settembre 2019 04:31

Sulla bocca di tutti c’è solo una parola: “Tragedia”. Qualcuno si affida alla fede, altri si rifugiano nel silenzio col groppo in gola. Borgotrebbia piange la scomparsa di Elisa Pomarelli, la 28enne residente della frazione che è stata uccisa da Massimo Sebastiani. Nella mattina di domenica 8 settembre, al portone d’ingresso della parrocchia dei Santi Angeli Custodi in via Trebbia, tanti fedeli hanno riflettuto sulla tragica sorte toccata alla loro compaesana (perché così Borgotrebbia viene vissuta dalla “sua” gente: come un paese).

“Abitava proprio vicino a me, a pochi metri di distanza – ha raccontato la signora Ivana prima di sedersi sulla panca della chiesa -. Il ritrovamento del cadavere è stato sconvolgente. Che brutta notizia! Ho una nipote di ventidue anni sempre in viaggio e sono molto preoccupata dal male che c’è in giro. Conosco la mamma di Elisa e mi metto nei suoi panni. In questo momento, bisogna fermare i discorsi futili e pregare”.

Pochi parrocchiani, a dire il vero, conoscevano direttamente la giovane assicuratrice dagli occhi azzurri: Elisa non frequentava la realtà ecclesiastica di Borgotrebbia. Ma i presenti hanno comunque manifestato dolore e cordoglio. E don Pietro Cesena le ha dedicato la messa della domenica mattina: “Il femminicidio di Elisa dimostra l’incapacità della sfera maschile di entrare in relazione con quella femminile – ha detto il sacerdote nell’omelia, col solito tono verace e concitato -. Si tenga conto, però, che l’amore implica libertà e verità. Mai e poi mai il possesso dell’altro può essere giustificato. Bisogna avere il coraggio di rifiutare i rapporti malati, di odiare i ricatti affettivi”.

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