“Memoria e Shoah”: al Tramello le testimonianze di due coniugi deportati

12 Dicembre 2019 05:00

Testimoni di eccezione all’istituto Tramello, per un incontro su “Memoria e Shoah”, tema a cui è stata dedicata anche una mostra che si potrà ammirare nella scuola piacentina sino al 17 dicembre.

I coniugi Aida e Dario Foà, oggi 88enni entrambi, scampati da bambini alla deportazione, hanno raccontato cosa significhi una vita segnata dalle leggi razziali; con loro era presente Beppe Carletti, musicista fondatore e anima dei Nomadi che sull’argomento ha molto da dire e molto ha detto con le canzoni. Introdotti dal segretario Fnsi Mattia Motta – il quale ha ricordato come “a pochi metri da alcune scuole, a Piacenza, sia stata insediata la sede di Forza Nuova, portatrice di messaggi d’odio” – Dario e Aida Foà hanno parlato delle ferite morali delle discriminazioni subite dal 1938, quando ambedue avevano 7 anni.

“Ero un bambino quando uscirono la leggi razziali – dice – e per noi significò essere cacciati da scuola. La mia esistenza è stata profondamente segnata da quegli anni per tante ragioni: si perdono le amicizie di scuola, gli anni più belli. Ricordo ancora oggi quando camminando per strada ci additavano dicendo: “Ecco, guarda gli ebrei”. Ci ho messo parecchio per digerirlo”. Un lungo applauso e tanta commozione ha inoltre accolto la “Canzone del bambino nel vento”, che ha anticipato le parole di Beppe Carletti. “Ho sempre sentito mio questo tema – ha raccontato il musicista – anche perché mio padre fu deportato in un campo. Ecco perché occorre dare la possibilità ai ragazzi di vedere questi luoghi, perché oggi, soprattutto in Italia, si è tornati a respirare un’aria cattiva su questi temi”.

 

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