Lavori di pubblica utilità per 256 imputati dal 2011. Convenzione rinnovata

13 Gennaio 2020 14:00

E’ stato siglato oggi, lunedì 13 gennaio, il rinnovo della convenzione triennale tra l’amministrazione comunale e il tribunale di Piacenza – su delega del Ministero della Giustizia – per la regolamentazione del lavoro di pubblica utilità. L’accordo prevede l’inserimento negli uffici comunali di 35 persone ogni anno, per lo svolgimento di un servizio non retribuito a favore della collettività.

Come stabilito dal decreto legislativo 274/2000 e dalle successive integrazioni, tale opportunità può essere richiesta dall’imputato come pena alternativa per alcune tipologie di reati (tra cui le violazioni agli articoli 186 e 187 del Codice della strada) o configurarsi, in base alla legge 67 del 2014, come parte integrante del periodo di “messa alla prova” con sospensione del procedimento giudiziario, in caso di reati che comportino la sola pena pecuniaria o pena detentiva non superiore ai 4 anni, nonché per gli illeciti invididuati dall’articolo 550, comma 2, del Codice penale.
Negli otto anni trascorsi dall’attivazione del progetto, avviato nel 2011, sono state destinate al lavoro di pubblica utilità o alla messa in prova presso il Comune di Piacenza 265 persone, che senza percepire alcun compenso hanno prestato servizio – chi per alcune decine di ore, chi per diversi mesi – in via prioritaria, come prevede la convenzione, nei settori afferenti alla sicurezza e all’educazione stradale, nonché in attività di manutenzione stradale, tutela del patrimonio ambientale e verde pubblico, beni culturali, musei, turismo e biblioteche, tutela dei beni comunali, servizi alla persona e al cittadino. Nell’affidamento della mansione, si prendono in considerazione anche le esperienze professionali e le attitudini lavorative, verificate nel corso di un colloquio conoscitivo preliminare.
“Grazie alla consolidata collaborazione tra l’amministrazione comunale e il tribunale di Piacenza – sottolineano il sindaco Patrizia Barbieri e il presidente Stefano Brusati – si dà continuità a un progetto di forte valenza sociale, improntato a promuovere la cultura della legalità e del rispetto delle regole di convivenza civile. Attraverso l’impegno in attività a beneficio della comunità locale, si valorizza la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità, nei confronti della collettività, da parte dei cittadini coinvolti. Nel contempo, si concretezza un costruttivo percorso di riabilitazione e recupero che può contribuire a prevenire situazioni di disagio e conseguenti difficoltà di reintegrazione, sia sotto il profilo occupazionale, sia nelle relazioni interpersonali”.

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