Alpini, Adunata rinviata. Lupi: “Un pensiero a chi è andato avanti”

10 Maggio 2020 05:00

Solidarietà, amicizia, amore per la Patria: i valori alpini questo fine settimana avrebbero invaso le vie e il lungomare di Rimini per l’Adunata nazionale del 2020. L’evento più atteso nel calendario delle Penne nere è in grado di catapultare ogni anno nella città prescelta da 300mila a 500mila persone. Un abbraccio fraterno che nel 2020, con il coronavirus in agguato, rappresenta un pericolo. Almeno un migliaio i piacentini che questo fine settimana a bordo di treni, pullman e auto private avrebbero raggiunto la riviera romagnola per fare festa insieme come ogni anno. Come sempre, gruppi di penne nere sarebbero partiti venerdì, altri  sabato e la maggior parte domenica per partecipare alla tradizionale sfilata. Quest’anno tutti a casa nel ricordo di chi purtroppo ha perso la battaglia con il virus e, in gergo alpino, è “andato avanti”. Anche la Sezione di Piacenza è stata duramente colpita dal Covid che ha provocato diversi lutti. “L’Adunata è rinviata a ottobre e con tutto quello che è successo è il male minore – spiega Roberto Lupi, presidente provinciale dell’Ana di Piacenza -. E’ un fine settimana triste per le Penne nere, il nostro pensiero e la nostra preghiera in questi giorni è dedicata a chi è andato avanti e non ha potuto nemmeno ricevere gli onori che riserviamo ai nostri defunti. Appena le norme lo consentiranno celebreremo una messa per ricordarli. Intanto ringraziamo tutti i volontari dei nostri Gruppi e quelli di Protezione civile che si sono spesi senza risparmiarsi per aiutare la popolazione in questa fase di emergenza”.
Per ricordare l’Adunata questo weekend non ci saranno flash mob alpini o inni cantati dal balcone come proposto da alcuni Gruppi (non piacentini) sui social, il presidente nazionale Sebastiano Favero si è opposto e ha scritto: “è importante sottolineare come lo spirito dell’Adunata stessa sia, al di là del tradizionale aspetto festoso dello stare insieme, soprattutto quello di dar vita ad una serie di momenti caratterizzati da un forte impegno di testimonianza, ricordo e riconoscenza. Una connotazione che acquista particolare rilievo alla luce dei dolorosi accadimenti di questi ultimi mesi, in cui gli Alpini si sono segnalati all’attenzione di tutti per la straordinaria operatività a sostegno delle zone più in difficoltà del nostro Paese. Mesi che hanno colpito duramente anche l’Ana, con tantissimi soci che sono andati avanti, sconfitti dopo una vita coraggiosa e laboriosa da un male invisibile e la cui memoria andrà onorata soprattutto con l’esempio di tutti noi. Per questo non ritengo necessario promuovere iniziative che rischierebbero sia di essere viste dall’esterno come estemporanee, sia di dare al senso dell’Adunata Nazionale una caratura soprattutto goliardica, troppe volte sin troppo sottolineata”.

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