La CRA di Monticelli d’Ongina è Covid free: “Tanti sacrifici, ma siamo soddisfatti”
12 Giugno 2020 13:15
A pagare il prezzo più alto di questa pandemia sono stati gli anziani e i soggetti più fragili. Il virus si è diffuso anche nelle case di riposo. Alcune sono state più colpite di altre. Non è il caso della “Casa Residenza Anziani” di Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza, che accoglie 18 anziani residenti la cui età media è di 76 anni. “Nel momento peggiore della pandemia – fanno sapere i responsabili- un solo anziano è risultato positivo ed è stato curato in struttura, in una area isolata appositamente approntata. Da fine febbraio ad oggi si sono registrati 6 decessi; si trattava di persone con patologie plurime non correlate a infezione da Covid-19. Le condizioni di salute dell’anziano, positivo al virus, sono state costantemente monitorate dai medici della struttura e della direzione sanitaria locale e non hanno richiesto il ricovero in ospedale. Tutti gli anziani residenti sono stati sottoposti a tampone e ad oggi sono tutti negativi. Una battaglia che si può finalmente dire vinta, anche se la violenza del Covid-19 ha alterato tutte le dinamiche e messo in evidenza fragilità e paure, non solo degli anziani, costretti loro malgrado a una clausura forzata, ma anche degli operatori di struttura, preoccupati di proteggere i residenti dal virus e al tempo stesso intenzionati a garantire loro la continuità di quell’affetto familiare che aiuta a vivere”.
La tecnologia è andata in soccorso. “Superata la comprensibile diffidenza iniziale, l’appuntamento con smartphone e tablet è diventato, in struttura, il momento più ambito della giornata che, nell’emergenza, ha sostituito visite e uscite. Un rito quotidiano atteso dagli anziani e dai familiari, ma anche dal sindaco di Monticelli D’Ongina, Gimmi Distante, che ha costantemente tenuto i rapporti con quella nuova famiglia allargata”. “La scelta dell’isolamento è stata dura, ma necessaria perché è servita a proteggere i nostri anziani dal contagio – spiega la responsabile della CRA Elisa Frosi – inizialmente i familiari erano preoccupati, poi hanno capito che avevamo fatto la cosa giusta e adesso ci ringraziano. Anche per gli operatori non è stato facile, ma sono stati dotati di tutti i dispositivi di protezione individuali e hanno seguito scrupolosamente le procedure e i protocolli sanitari indicati. Oggi possiamo dire che è andato tutto bene”.
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