Grigliata di Pasqua in pieno lockdown e raid alla concessionaria: “Gli ho sfasciato tutto”

23 Luglio 2020 12:34

“A noi non arriveranno mai”. Pensava di farla franca l’appuntato dei carabinieri intercettato nell’ambito dell’indagine Odisseys che ha portato all’arresto di sei militari, altri quattro sono indagati e, per la prima volta nella storia italiana, è stata sequestrata un’intera caserma, quella di via Caccialupo a Piacenza.

Un sistema alla “Gomorra” quello ricostruito dagli inquirenti. I fatti sarebbero iniziati nel 2017. I militari, in base a quanto emerso dall’inchiesta, gestivano una rete di spaccio. Gli episodi più gravi – come riferito dal procuratore capo Grazia Pradella – sono avvenuti nel lockdown, mentre la città era terrorizzata dal Covid loro facevano in modo di non fare mancare la droga e così, ad esempio hanno fornito autocertificazioni a pusher di fiducia per potersi muovere liberamente.

Per mostrarsi più bravi di altri carabinieri collezionavano arresti ma erano atti fasulli e usavano la forza nei confronti degli arrestati. Uno di loro è rimasto ammanettato a terra e colpito fino a sanguinare, un altro è stato picchiato in caserma come testimonia l’audio fatto ascoltare durante la conferenza stampa in procura. Tra gli episodi riferiti in procura nella conferenza stampa c’è anche la trattativa per l’acquisto di un’auto in cui un carabiniere ha picchiato il titolare di una concessionaria del Nord Italia per avere un prezzo di favore. Allo stesso militare sono stati sequestrati villa con piscina, moto auto e ventiquattro conti correnti. E’ stato sempre lui ad organizzare una festa conviviale a Pasqua in pieno lockdown ma la telefonata di una vicina arrivata in caserma per segnalare l’accaduto è finita nel nulla.

I sei mesi di indagine che hanno tolto il sonno agli inquirenti sono partiti con la segnalazione del maggiore Rocco Papaleo, oggi alla guida della compagnia dei carabinieri di Cremona e per anni in servizio a Piacenza. Convocato in procura per un’altra indagine, il maggiore ha riferito dei messaggi ricevuti da un informatore dei carabinieri che raccontava di ricevere droga dai militari della caserma di via Caccialupo in cambio delle informazioni fornite mentre veniva minacciato quando non era esaustivo. Lo stesso informatore ha parlato di festini organizzati dai carabinieri con droga e prostitute. La notizia che ha travolto Piacenza oggi occupa le prime pagine di tutti i media nazionali.

 

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