Raccolta capsule caffè usate, Piacenza Parma e Reggio al top

03 Settembre 2020 13:15

Con oltre 40 tonnellate di capsule in alluminio recuperate nel solo 2019, Piacenza, Parma e Reggio Emilia sono tra i comuni più attivi nel programma di riciclo e continuano a registrare risultati in crescita nella raccolta delle cialde di caffè esauste. Nel 2019, infatti, il progetto di raccolta delle capsule di caffè esauste, realizzato grazie alla collaborazione tra Nespresso e Iren Ambiente, ha fatto segnare una crescita del 38 % rispetto all’anno precedente.

Il programma, nato nel 2011 grazie a una convenzione con CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), sul quale Nespresso ha investito ad oggi oltre 6 milioni di euro e dove Iren Ambiente ha fornito un consistente apporto alla logistica del riciclo, permette ai consumatori di riconsegnare le proprie capsule esauste nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale. Un sistema capillare di 113 punti di raccolta presenti in 67 città italiane, con 17 nuovi punti di raccolta aperti nel solo 2019 al fine di permettere ad un numero sempre maggiore di consumatori di contribuire al recupero delle capsule. Nel 2019, su tutto il territorio nazionale, sono state così recuperare ben 1.335 tonnellate di capsule in alluminio, in crescita del 31% rispetto all’anno precedente.

Le capsule riconsegnate vengono successivamente raccolte dalle aziende che, come Iren Ambiente, si occupano della gestione del servizio di raccolta differenziata e inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto, dove l’alluminio viene separato dal caffè. A seguito della separazione dei due materiali, l’alluminio viene destinato alle fonderie per il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, utile per le coltivazioni agricole. In particolare, il concime ottenuto viene impiegato in provincia di Novara ed il riso prodotto grazie a questo ammendante naturale, riacquistato da Nespresso, viene infine donato a Banco Alimentare della Lombardia – a cui ad oggi sono state donate 2 milioni 954 mila porzioni di riso – e a Banco Alimentare del Lazio.

 

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