Interruzione volontaria di gravidanza, dati in calo anche a Piacenza
28 Settembre 2020 18:16
Nel 2019, le interruzioni volontarie di gravidanza in Emilia Romagna sono state 6.501, il numero più basso di interventi annuali dall’inizio della rilevazione, nel 1980. Il dato, in calo rispetto al 2018 (-5,4%), conferma dunque il trend in riduzione che ha caratterizzato più di un decennio, in particolare dal 2004 – quando le Igv furono quasi 12mila (11.839) – in avanti. Piacenza conferma questo trend, lo scorso anno le Igv sono state 366, l’anno precedente 412 e nel 2017 furono 425.
E intanto la Regione si adegua alle disposizioni nazionali, introducendo – con una determina della direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute – la possibilità di utilizzare, d’ora in poi, la pillola RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, ovvero fino al 63° giorno di amenorrea (assenza del ciclo mestruale). In Emilia-Romagna, era già possibile ricorrere a questo farmaco per eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza, in regime di day hospital, sino alla settima settimana compiuta di gravidanza; adesso, coerentemente con le disposizioni nazionali, la determina ne estende l’impiego alla nona, quindi dal 49° al 63° giorno di amenorrea. La Regione, inoltre, è al lavoro per individuare i criteri per consentire l’uso del farmaco non solo in day hospital, ma anche in regime ambulatoriale.
“Parliamo di un ambito estremamente delicato e complesso- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Come Regione lavoriamo su due fronti: da un lato recepire sul territorio ciò che prevedono le disposizioni nazionali per garantire gli stessi diritti alle donne, dall’altro continuare a offrire loro aiuto e assistenza lungo l’intero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificato”
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