Case a luci rosse: 18 denunce e due sequestri. Una prostituta riceveva il reddito di cittadinanza

01 Febbraio 2021 13:21

La guardia di finanza ha scoperto e stroncato un giro di prostituzione che si articolava tra Piacenza e Parma, grazie anche alla compiacenza di un’agenzia immobiliare. Sono 18 le persone complessivamente denunciate. Tra queste una prostituta che dal 2019 percepiva il reddito di cittadinanza perché ufficialmente senza occupazione. Due appartamenti sono stati posti sotto sequestro.

“Nell’ambito dell’operazione denominata “Meretrix”, volta al contrasto dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione – spiega la guardia di finanza di Piacenza – i militari del Gruppo hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo emessi dal Giudice per le indagini preliminari, aventi ad oggetto due appartamenti cittadini (per un valore complessivo di 330mila euro) adibiti a “case a luci rosse”.
L’attività investigativa era stata avviata nel novembre 2019 grazie ad una ricerca effettuata in particolare su Instagram, che ha permesso di individuare un uomo, dedito al mondo della prostituzione, intento a pubblicizzare l’assunzione di sostanze stupefacenti e, per questo, deferito alla Procura della Repubblica.
E’ quindi partita un’indagine, che ha consentito di individuare e svelare un sistema di intestazione fittizia di contratti di locazione (architettato da una donna di origini ecuadoriane con la complicità dei titolari di un’agenzia immobiliare piacentina), volto a subaffittare in nero appartamenti nelle province di Parma e Piacenza a soggetti dediti alla prostituzione.
“In particolare – chiariscono i finanzieri – i due titolari dell’agenzia immobiliare hanno concesso in uso appartamenti di loro proprietà nonché immobili nella loro disponibilità (in qualità di intermediari) a soggetti dediti all’attività di prostituzione, a fronte di compensi tra i 300 ed i 400 euro settimanali, non dichiarati al Fisco. Fra gli appartamenti concessi in uso a prostitute, di cui due sottoposti a sequestro preventivo, uno era locato ad una donna di origini dominicane, la quale, oltre ad esercitarvi personalmente il meretricio, lo subaffittava in nero a soggetti dediti alla medesima “attività”. La donna è risultata inoltre percettrice del reddito di cittadinanza sin dal mese di aprile 2019, per un importo totale pari a 11.590 euro. Per questo motivo, oltre ad essere stata deferita alla Procura per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, le è stata contestata anche la violazione della norma che prevede l’obbligo di comunicare entro quindici giorni qualsiasi variazione patrimoniale.
In aggiunta, per le somme ottenute grazie a tale beneficio, è stata inoltrata apposita richiesta di revoca all’Inps quale ente erogatore”.

Nel corso dell’attività sono stati complessivamente denunciate 18 persone per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione  “L’indagine – concludono le Fiamme gialle  – ha permesso di ricostruire, in capo a tre dei soggetti indagati, un profitto illecito, derivante dalla concessione di appartamenti adibiti a “case a luci rosse”, di circa 186mila euro, per cui è stato richiesto il sequestro finalizzato alla confisca, anche per equivalente. Inoltre, l’attività di servizio ha permesso di identificare, fra gli altri, un soggetto brasiliano sprovvisto di permesso di soggiorno in corso di validità in Italia, per cui l’autorità competente ha già emesso apposito decreto di espulsione dal territorio dello Stato”.

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