Valutare il benessere animale: allevamenti piacentini promossi

15 Febbraio 2021 00:05

Il benessere dell’animale passa attraverso la cura e l’attenzione. Gli allevamenti piacentini sono stati promossi a pieni voti da Michele Premi, 30 anni, laureato in Scienze agrarie e Produzioni animali, conseguite entrambe all’Università Cattolica. Il 30enne ha dedicato la sua ricerca di dottorato alla misurazione oggettiva dei parametri che identificano e certificano i fattori che determinano il benessere animale e, di conseguenza, la sicurezza della catena alimentare. Durante il dottorato Michele ha progettato con i colleghi del Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti-DIANA della Cattolica di Piacenza il software Ideal basato sul modello SDIB (Sistema Diagnostico Integrato di Benessere) e, negli USA presso la Oregon State University ha implementato il modello con un modulo di valutazione per il sistema pascolivo. Il software è stato utilizzato per la valutazione del benessere sia in aziende zootecniche degli States che in quelle situate in Pianura Padana. Un progetto che è valso a Michele Premi, la “Targa Balestrieri”, lo storico riconoscimento di ANGA – Confagricoltura e Fiere Zootecniche Internazionali.

Durante gli anni universitari Michele ha sempre seguito l’azienda agricola famigliare cerealicolo-zootecnica di Castelverde, in provincia di Cremona, insieme al papà e al fratello, e ha continuato a farlo anche durante i quattro anni di dottorato per il Sistema Agro-alimentare Agrisystem.
Una passione che arriva da lontano. “La zootecnia sarà caratterizzata da una sempre più crescente attenzione al benessere animale ed alla conseguente sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale – spiega Premi. Questo sarà agevolato dall’utilizzo di sistemi di precision farming, strumenti informatici in grado di registrare dati di interesse relativi alle condizioni degli animali e del sistema allevamento. Il controllo continuo del bestiame sarà sempre più automatizzato e mirato a monitorare il singolo individuo: in questo modo gli allevatori potranno verificare meglio le condizioni di salute e benessere dei loro animali. La tecnologia permetterà la riduzione del lavoro manuale (anche se il rapporto con gli animali richiederà sempre un contatto di cure e grande attenzione), ma non quello intellettuale. Maggiore è il benessere garantito alle bovine, migliori è la produzione di latte, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi, dato che vivendo in un ambiente più accogliente possono esplicitare meglio il loro potenziale genetico. Ciò si traduce in un ovvio beneficio anche sulla tavola dei consumatori, con prodotti più salubri e sicuri. Gli studi realizzati in Cattolica evidenziano la forte correlazione tra livello di benessere in allevamento e performance degli animali”.

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