Domani la prima Giornata nazionale delle vittime da Covid: “Per non dimenticare”

17 Marzo 2021 16:53

Domani, 18 marzo, si celebrerà la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Una ricorrenza istituita ufficialmente oggi in senato per “conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute”. L’idea – approvata con voto all’unanimità – era stata lanciata nei mesi scorsi dal piacentino Cristian Camisa, vicepresidente nazionale dell’associazione di categoria Confapi: “Nonostante siamo ancora nel pieno della pandemia, penso sia sacrosanto non dimenticare quei periodi in cui la città di Piacenza, al pari di Bergamo, Brescia e il Basso Lodigiano, attraversò giornate che rimarranno per sempre nella nostra memoria”.

La ricorrenza è stata fissata al 18 marzo, data in cui – esattamente un anno fa – i mezzi militari erano stati impiegati per il trasporto delle salme delle vittime a Bergamo. Domani il presidente del Consiglio Mario Draghi si recherà proprio nella città lombarda.

A PIACENZA – Anche a Piacenza, come in tante altre città italiane, le bandiere esposte a mezz’asta dal municipio e dagli edifici pubblici sono il simbolo di un sentimento che non si cancella. Sarà così giovedì 18 marzo, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, quando il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri osserverà un minuto di raccoglimento in piazza Mercanti, come avverrà simbolicamente in tutti i Comuni aderenti all’iniziativa.

“Sentirò idealmente accanto a me – sottolinea – tutta la nostra comunità, partecipe nel ricordo degli oltre 1500 piacentini che hanno perso la vita, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, a causa del Covid. Questa è l’occasione in cui ribadire la vicinanza, nell’abbraccio sincero e commosso che vorremmo poterci scambiare oggi più che mai, a coloro che hanno pianto la scomparsa di familiari, amici, persone care, spesso senza neppure aver avuto il conforto di un ultimo saluto: sono lutti che in qualche modo appartengono a tutti noi, di cui condividiamo ancora oggi il dolore. E un omaggio semplice ed eloquente come il silenzio, che sarà osservato anche negli uffici del Comune di Piacenza, esprime proprio il fatto che non ci sono parole adatte a descrivere ciò che abbiamo vissuto in questo anno, ma ciascuno ne porterà dentro per sempre la consapevolezza”.

 

IL CORDOGLIO DELLA REGIONE – Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini esprimono il proprio cordoglio per chi ha perso la vita a causa dell’epidemia e ribadiscono l’impegno della Regione a contrastarne la diffusione con ogni mezzo. “Il numero delle persone che non ci sono più è impressionante. Il nostro pensiero va a tutti loro: 11.236 uomini e donne, a oggi, in Emilia-Romagna, 103.001 fino a ieri in Italia. Dietro a ciascuna di queste persone che non è più con noi c’è una famiglia che ha sofferto e che soffre tuttora. Ci sono amici, colleghi, affetti. Ogni singola perdita rappresenta una ferita per la nostra comunità. Un colpo durissimo inferto da un’epidemia che all’inizio travolse la nostra regione in pieno, e poi ancora nei mesi a seguire, vicini come eravamo all’epicentro. Medici, infermieri, operatori sanitari e sociosanitari, tecnici e volontari hanno combattuto e continuano a combattere duramente tutti i giorni, da più di un anno. Così come fondamentali sono stati, e lo sono tuttora, tutti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi essenziali.

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