A Miami voglia di normalità, il piacentino Braghieri: “Città presa d’assalto dai turisti”

05 Aprile 2021 00:05

L’impatto con la pandemia è stato “scioccante” e un anno dopo domina un clima di “incertezza”. Succede in Italia ma anche Oltreoceano e a confermarlo è Mario Braghieri, 56enne piacentino che da tre anni e mezzo vive a Miami, in Florida, con la moglie e i due figli. Braghieri, professore dell’Istituto di moda e design Marangoni, racconta di un anno di limitazioni a singhiozzo con chiusure e riaperture, di paura per l’andamento dell’epidemia e di una città che oggi ha una voglia estrema di tornare alla normalità  ma evidentemente neanche sulle bianche spiagge della località balneare è arrivato il momento di divertirsi.

“In primavera gli universitari hanno un periodo di vacanze piuttosto lungo che coincide con le festività pasquali (spring break). Quest’anno sembra proprio che siano venuti a Miami da tutta l’America, tanto che la sera sono state chiuse le spiagge ed è stato istituito il coprifuoco dalle 20 alle 6 dopo che si sono verificati problemi di ordine pubblico, oltre ovviamente al rischio di far crescere di nuovo i contagi”.

Tornando al marzo scorso, Braghieri racconta: “Un anno fa le chiusure furono totali poi, dato che i contagi erano bassi, è stato riaperto tutto e siamo stati travolti dal virus. Da allora ci sono state aperture e chiusure in base all’andamento della pandemia. Nelle scuole frequentate dai miei figli se scoprono più di cinque casi chiudono in attesa dell’esito del tracciamento. Io per alcuni periodi ho lavorato a distanza. Devo dire che la Florida è stato uno tra gli Stati più “spregiudicati” e la gente non è preoccupata come dovrebbe. Uno degli aspetti che funziona bene è quello del tracciamento. In venti minuti puoi prenotare il tampone e dopo mezz’ora hai subito l’esito. Tra i disagi più importanti c’è la difficoltà nei voli interni che qui sono molto frequenti per spostarsi da uno Stato all’altro”.

Il pensiero era costantemente rivolto a quanto avveniva a Piacenza. “In alcuni periodi contagi e numero di morti sono stati molto alti, sono stato fortunato perché non ho preso il Covid e nemmeno la mia famiglia, ero molto preoccupato per quello che stava succedendo a Piacenza dove vivono ancora mia mamma e miei zii. La campagna di vaccinazione sembra procedere correttamente, io come lavoratore nell’ambito dell’educazione mi sono vaccinato tre settimane fa con la dose unica di Johnson & Johnson che mi hanno somministrato in una farmacia, ho avuto solo un po’ di dolore al braccio e sensazione di stanchezza”.

Ovviamente i momenti liberi sono stati trascorsi nelle immense spiagge bianche che hanno reso nota al mondo la località statunitense. “Chi è nato qui al mare non ci va neanche ma, per noi che siamo cresciuti in un ambiente molto diverso, avere il mare a disposizione ogni giorno è impagabile” conclude il piacentino.

IL SERVIZIO DI NICOLETTA MARENGHI

 

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