Stipendi operatori sanitari, sindacati: “Servono risorse, non parole”. Venerdì presidio

07 Aprile 2021 12:08

Venerdì 9 aprile, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà un presidio davanti all’ingresso dell’ospedale di Piacenza. Nonostante le rassicurazioni della Regione Emilia-Romagna, la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil continua per ‘salvare’ le buste paga degli operatori sanitari. “Servono risorse oltre alle dichiarazioni- avvertono i sindacati- andremo avanti fino a quando non arriveranno risposte concrete”.

A metterlo in chiaro sono i segretari regionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl Emilia-Romagna: Marco Blanzieri, Carmela Lavinia, Paolo Palmarini. “Bene le risorse per la campagna vaccinale arrivate dal Governo- affermano- e, dalle dichiarazioni dell’assessore regionale Raffaele Donini, in via di assegnazione alle aziende. Cio’ che serve però sono risposte strutturali per il salario delle donne e degli uomini che lavorano nelle aziende, le colonne portanti del nostro servizio sanitario regionale.
Serve un impegno a superare vincoli di spesa assurdi che rischiano di penalizzare chi lavora e chi assume per migliorare i servizi, come nel caso della nostra Regione”.

I sindacati ricordano che “le assunzioni sono irrinunciabili. Lo erano prima della pandemia, visti gli anni di blocco del turnover, e lo sono ancor di più in questo momento per garantire tutti i percorsi assistenziali alla cittadinanza”. Però, avvertono Cgil-Cisl-Uil, “ribadiamo con forza che se non si superano questi assurdi limiti di spesa imposti dal Ministero dell’Economia, e se non c’e’ un forte investimento di risorse sui fondi della contrattazione delle aziende del servizio sanitario regionale, gli stipendi subiranno un inevitabile calo”.

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