“Piacenza, numeri da zona bianca grazie a immunità crociata”

19 Aprile 2021 00:02

“Il rapporto inverso tra la prima e la seconda ondata del Covid – più alta quella di primavera, più bassa quella d’autunno – è stato sistematico, in tutto il territorio nazionale, e non ha riguardato solo alcuni casi isolati”. Il professor Marco Vinceti è cofirmatario della ricerca condotta dall’Università di Modena e Reggio Emilia che ipotizza una relazione inversa tra le prime due ondate pandemiche, citando Piacenza tra i casi più eclatanti.

Vinceti replica alle perplessità esternate nei giorni scorsi su Libertà dal direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza, Marco Delledonne che invitava a non farsi illusioni sull’immunità di gruppo. Vinceti va oltre affermando che Piacenza oggi “ha numeri quasi da zona bianca – considera – mentre le altre province emiliane “risparmiate” dalla prima ondata questo certo non si verifica”.

“Tra le ipotesi avanzate su questa relazione inversa – spiega Vinceti – anche noi tendiamo ad escludere una più stretta osservanza delle norme anti-contagio: non c’è una popolazione che è stata molto più attenta nei comportamenti. Resta in piedi l’ipotesi avanzata da tanti immunologi su popolazioni che godrebbero di un’immunità “crociata”, cioé con anticorpi non relati direttamente al Covid-19 ma di altri coronavirus più benigni, a partire da quello del raffreddore, che con quello più virulento hanno tanto in comune. Come è tutta da studiare un’immunità cellulo-mediata grazie ai leucociti. Non possiamo dire quale oggi sia la sua incidenza, ma si sospetta sia importante”.

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