Borgonovo, agricoltori esasperati: “I nostri campi devastati dai cinghiali”

25 Aprile 2021 05:00

“Avanti di questo passo non riusciremo più a fare il nostro lavoro”. Gli agricoltori della Val Tidone si dicono esasperati per le continue incursioni dei cinghiali e respingono le critiche di chi li accusa di disturbare la quiete pubblica a causa dell’utilizzo dei dissuasori notturni che servono a tenere lontani gli animali. “Ho passato la notte a fare la ronda intorno ai campi e non è servito a niente. Appena sono rientrato in casa i cinghiali sono entrati e hanno fatto il solito disastro” dice Marco Michelotti i cui campi si trovano tra Borgonovo e Sarmato. A pochi chilometri di distanza Gianpaolo Bozzi, allevatore e agricoltore di Castelnovo, lamenta la stessa identica situazione. “Siamo allo stremo – dice Bozzi i cui campi di mais appena seminato sono stati devastati dai cinghiali  – se andiamo avanti di questo passo non sarà più possibile svolgere attività agricola”.

L’ALLARME DI COLDIRETTI
Coldiretti Piacenza denuncia da tempo la necessità di misure urgenti per contrastare la proliferazione incontrollata della fauna selvatica sul territorio: una problematica mai risolta che si manifesta oggi in tutta la sua urgenza, e riguarda non solo gli agricoltori, ma l’intera collettività. “È essenziale e improrogabile commenta Adriano Fortinelli, referente di Coldiretti Piacenza per l’attività venatoria – un’azione incisiva sul territorio: riportare la fauna selvatica sotto controllo è un imperativo che non può più essere ignorato. L’attività dei selettori deve potersi svolgere con tempestività, non è possibile che si debbano attendere giorni e giorni per le autorizzazioni. Serve uno snellimento burocratico che permetta di cambiare il modo e i tempi con cui si affronta il problema”, prosegue Fortinelli.

Coldiretti Piacenza fornisce supporto alle aziende che si trovano a subire danni da fauna selvatica anche attraverso un percorso di accompagnamento rivolto agli imprenditori agricoli che si trovano costretti a ricorrere ai mezzi giuridici per vedere riconosciuti i loro diritti. L’avvocato Stefano Antonio Marchesi, che si sta occupando della questione, riferisce che sono pendenti avanti il Tribunale di Piacenza due cause riunite volte ad ottenere il risarcimento da parte degli agricoltori sulla base dei danni realmente subiti. “La sentenza – afferma – costituirà un precedente di merito per tutte le altre richieste risarcitorie inevase ed oggetto di contestazione. Gli agricoltori non sono lasciati alla mercé di una situazione insostenibile nella quale non vengono assunte da parte degli enti preposti le misure di contenimento e non si procede neppure, da parte degli stessi, a risarcimenti effettivi e congrui”.

IL SERVIZIO DI MARIANGELA MILANI

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