Il piacentino Cavanna eletto presidente nazionale del Collegio primari Oncologia

23 Maggio 2021 05:30

Tre anni fa era stato il primo piacentino ad entrare nel Collegio italiano dei primari di Oncologia (Cipomo) e il 22 maggio 2021, il direttore del reparto di Oncologia dell’ospedale di Piacenza, Luigi Cavanna ne è diventato il presidente. I votanti sono stati 171 e Cavanna ha ottenuto un largo consenso con 151 preferenze. L’elezione è arrivata nell’ambito del venticinquesimo congresso del Cipomo intitolato “Smart walking tra tecnologia e Ars medica”.

Cosa rappresenta per lei questo nuovo incarico?
“Alcuni mesi fa mi hanno proposto la candidatura e ho deciso di accettare – spiega il primario piacentino – ma l’elezione è stata una sorpresa inaspettata. Senza retorica, voglio condividere questo risultato con tutti quelli che lavorano con me in Oncologia a Piacenza e con tutti i colleghi dell’ospedale perché se si arriva a un traguardo importante significa che anche il contesto in cui vivi ti ha aiutato”.

Quali sono gli obiettivi del suo mandato?
“Sono tre i punti essenziali: sviluppare sempre di più la ricerca; portare le cure vicino alle persone avvalendosi anche della telemedicina, e interfacciarsi con le istituzioni per portare ai decisori le istanze e i bisogni dei malati oncologici”.

Cosa possiamo dire oggi a chi scopre di avere un tumore?
“Rispetto al passato sempre più pazienti, anche con malattie avanzate in fase metastatica, vivono più a lungo e meglio. Basta pensare ai miglioramenti e ai progressi su tumore polmone e rene, progressi immensi fatti negli ultimi tre anni. Resta fondamentale la diagnosi precoce e se si arriva alla diagnosi di tumore occorre tenere presente che le cure di oggi sono importanti e quelle che arriveranno tra sei mesi avranno qualcosa di più rispetto a oggi”.

A proposito di diagnosi precoci, il Covid ha portato al rinvio di visite e operazioni
“Al convegno abbiamo discusso a lungo di questo problema. Ma discutere non basta, stiamo facendo ogni sforzo per recuperare gli interventi rimasti indietro e gli screening. Siamo molto impegnati come responsabili dei reparti di Oncologia medica su questo fronte”

E sul fronte cure e farmaci qual è la rivoluzione?
“Ce ne sono due: una è trovare farmaci guidati da un’ alterazione genetica che i biologi molecolari, sempre più bravi, riescono a individuare nelle cellule del tumore, l’alterazione genetica guida la cura. L’altra è l’immunoterapia, un’arma in più contro la malattia”.

Il Collegio si occupa del paziente oltre la malattia
“Il Collegio si occupa del paziente a 360 gradi, dalla prevenzione fino alla cura avanzata. Il grosso rischio era che i medici si occupassero solo della malattia ma bisogna pensare alla persona, alla famiglia e tutto l’ambiente dove vive il malato perché quando in una casa una persona si ammala di tumore, tutta la famiglia ne risente quindi occorre cercare di farsi carico di ciò che comporta la diagnosi di questa malattia”.

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