L’idea piacentina per riciclare le mascherine: “Diventino prodotti di plastica”

06 Giugno 2021 04:30

Le mascherine anti-Covid, da quelle chirurgiche alle ffp2, hanno stravolto tanti dettagli della quotidianità, compreso lo smaltimento dell’immondizia.

Dall’università di Delft in Olanda, grazie anche all’ingegnere piacentino Federico Consonni, ecco un progetto innovativo per riciclarle in maniera sostenibile. “Gli elementi che compongono questi dispositivi di sicurezza individuale potrebbero essere riutilizzati per produrre oggetti di plastica, attraverso macchinari già esistenti da sfruttare al massimo”, spiega il 29enne, che frequenta un dottorato professionale nei Paesi Bassi. “L’idea, applicabile in Olanda, Italia o qualsiasi parte del mondo – aggiunge il giovane – necessiterebbe della diffusione capillare di contenitori per la raccolta differenziata delle mascherine, in ospedali, scuole e spazi pubblici”.

“Il processo ideato – chiarisce Consonni, laureato in ingegneria chimica al Politecnico – prevede un’iniziale quarantena delle mascherine in un magazzino per garantire la disattivazione del virus, dopodiché la loro frantumazione in piccoli fiocchi e la separazione meccanica dei componenti del tessuto in polipropilene. I frammenti vengono poi estrusi per creare il pellet, che può essere venduto ai produttori di contenitori in plastica, bidoni, isolanti dei cavi, imballaggi e non solo. I fiocchi scartati, invece, diventano elementi di alluminio e ferro da riciclare come rottami metallici”. Il progetto – per ora, solo teorico – è stato elaborato da un gruppo composto da ingegneri di diverse nazionalità, come Portogallo, Turchia, Italia e Pakistan, con esperienze che spaziano dalla chimica all’energetica, fino alla meccanica.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

© Copyright 2024 Editoriale Libertà

Whatsapp Image

Scopri il nuovo Canale Whatsapp di Libertà

Inquadra il QRCODE a fianco per accedere

Qrcode canale Whatsapp