Oltre 1.400 positivi negli ultimi due mesi, 2 decessi. Lo scorso anno 176 casi, 6 morti

23 Agosto 2021 05:00

Bisogna prima di tutto fare una premessa: i dati dei periodi presi in esame non sono metodicamente comparabili, perché le variabili in gioco e soprattutto le differenze sostanziali tra il livello di aggressività della pandemia sul territorio – oltre alla diffusione della copertura vaccinale non presente lo scorso anno – sono così marcati che mettere a confronto i numeri puri può portare a interpretazioni capziose.

Letti asetticamente i dati di contagio dei due mesi che vanno dal 21 giugno al 20 agosto 2021, confrontati con quelli del corrispondente periodo dell’anno scorso, fotografano una realtà di casi di positività nel piacentino aumentati del 700%, passando dai 176 del 2020 ai 1.416 dell’anno in corso.

A livello regionale mettendo a confronto i primi sei mesi della pandemia, dal giorno zero di fine febbraio 2020 – era venerdì 21 – agli ultimi giorni di agosto dello stesso anno,  con il corrispondente semestre del 2021, i casi di contagio sono passati da un totale di 30.500 a 162mila, con un aumento del 431%.

Incrementi – sia per quanto riguarda Piacenza che l’intera regione Emilia-Romagna – che trovano motivazione, ad esempio, nell’aumento dei tamponi processati, che in Regione è passato dai 790mila totali di metà agosto 2020 (quindi in sei mesi da inizio pandemia) ai quasi 2,2 milioni effettuati da fine febbraio 2021 a oggi.

Di contro il numero dei decessi nei due bimestri analizzati (giugno-agosto) – di modesta entità in entrambi i casi se paragonati con quelli dei momenti decisamente più drammatici della storia pandemica piacentina – ha subìto una inversione di tendenza passando da 6 casi nei due mesi di riferimento del 2020 ai 2 del periodo dell’anno in corso. Ancora più marcato il crollo della mortalità nel semestre febbraio-agosto 2021 rispetto ai primi sei mesi di pandemia, sceso a 90 decessi contro i 969 del semestre 2020. Un calo della mortalità quantificabile nel 90%.

Anche in questo caso qualunque analisi è azzardata e di esclusiva competenza degli esperti del settore. Sicuramente una prima considerazione è la probabile correlazione con la diffusione della copertura vaccinale nella popolazione, che se non esclude la possibilità di contagio offre comunque un abbassamento del livello di gravità della malattia e il conseguente rischio di morte.

 

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