Evasione fiscale: blitz dei carabinieri, 18 arresti in varie province tra cui Piacenza

13 Settembre 2021 13:16

Diciotto persone sono finite in manette questa mattina, 13 settembre, nell’ambito di un’inchiesta del sostituto procuratore Roberta Panico della Dda di Brescia su un’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale.

L’operazione ha interessato le province di Brescia, Milano, Bergamo, Mantova, Lodi, Alessandria, Novara, Varese, Parma e Piacenza. Sono stati sequestrati 51 beni tra mobili ed e immobili, le quote societarie di quattro imprese, una villetta a Chiari nel Bresciano, quattro in provincia di Brescia, Milano e Bergamo, sette autorimesse, un magazzino commerciale, due terreni in provincia di Brescia e 250 conti correnti in Italia.

Sono state anche accertate e contestate condotte relative alla detenzione ai fini dello spaccio di ingenti quantitativi di droga, ed in particolare hashish e cocaina.

Contestualmente, i carabinieri stanno eseguendo sequestri preventivi di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo pari a circa 13 milioni di euro.

L’indagine, chiamata “Sweet water”, trae origine dal sequestro di 31 chili di hashish con contestuale arresto da parte dei carabinieri di Brescia di tre pregiudicati nel luglio 2018 a Rezzato. Il successivo sviluppo investigativo, avviato nell’ottobre 2018, ha consentito di individuare un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale. Individuato anche un sodalizio criminale, con ramificazioni internazionali, finalizzato all’importazione di hashish e cocaina dalla Spagna.

I carabinieri del comando provinciale di Brescia, con la collaborazione dei militari delle province interessate, hanno dato esecuzione a 29 misure cautelari. Gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di appropriazione indebita con lo scopo di agevolare alcune società nella sistematica evasione delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e conseguente “trasferimento fraudolento di valori”. Sono state anche accertate e contestate condotte relative alla detenzione e spaccio di hashish e cocaina.

Nel dettaglio, sono state eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui 11 per associazione a delinquere, tre agli arresti domiciliari e 11 di interdizione dalla professione dell’attività di imprenditore commerciale e amministratore di imprese commerciali per un anno. Inoltre, sono stati disposti 51 provvedimenti di sequestro di beni mobili ed immobili, finalizzati alla confisca sia diretta che per equivalente, per una somma complessiva pari a circa 13 milioni di euro.

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