Cavanna: “Quando andrò in pensione farò volontariato e curerò i malati oncologici”

24 Febbraio 2022 13:20

“Dopo aver rintracciato il virus per due anni, probabilmente andrò in pensione”.

E’ Luigi Cavanna, primario di Oncoematologia all’ospedale di Piacenza, a rivelarlo in una intervista pubblicata dal quotidiano francese Le Monde in un reportage internazionale nel quale vengono raccolte e raccontate traiettorie di vita deviate dal Covid, per scelta o perché l’epidemia lo ha imposto.

Da chi ha visto infranti i propri sogni di carriera aeronautica a chi ha conosciuto la ribalta mondiale pubblicando video da Wuhan per testimoniare come la città cinese viveva e combatteva contro l’esplosione del virus. Dal piccolo peruviano confinato in casa da due anni alla profonda amicizia tra una scrittrice israeliana e una attivista palestinese, unite da una battaglia condivisa contro il cancro. E tante altre testimonianze di vite stravolte e trasformate, forse per sempre, da un nemico invisibile e inarrestabile.

E tra questa anche quelle di Cavanna, raccolta da Gabriele Micalizzi di Cesura, nella quale racconta il suo coinvolgimento nella gestione del picco epidemico, per il quale ha ricevuto vari riconoscimenti.

“A febbraio 2020 stavo per andare in pensione, ma la pandemia mi ha convinto a restare – racconta Cavanna -. Quando i pazienti sono arrivati in terapia intensiva, la febbre, la tosse e la mancanza di ossigeno li avevano già logorati. Ho capito che era necessario agire a monte”.

Con quella intuizione sono nate le Usca. Inizialmente un piccolo team, che andava casa per casa a curare i pazienti. Il metodo ha funzionato da subito, permettendo di non gravare sugli ospedali e sulle terapie intensive e salvando centinaia di vite.

“La parte più difficile di questa pandemia è la solitudine – ammette l’oncologo -. La nostra iniziativa ha portato calore e umanità ai malati, nessuno merita di morire da solo. Una signora mi ha pregato di permetterle di far visita al marito in ospedale. Non potevo rifiutarla, l’ho fatta entrare. Quando il marito vide la moglie, abbassò la maschera e si baciarono. Pochi giorni dopo morì”.

E poi l’ammissione finale: “Dopo aver rintracciato il virus per due anni, probabilmente andrò in pensione. Farò volontariato per i malati di cancro”.

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