“No alla guerra”. Piacenza si mobilita unita a favore del popolo ucraino

26 Febbraio 2022 04:03

 

“Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra”

Purtroppo siamo entrati nel bel mezzo del temporale: pioggia e fulmini che secondo il poeta Gianni Rodari rappresentano la metafora della guerra. Un fenomeno in questo caso non naturale nel quale l’essere umano ci ricasca periodicamente, mietendo dolore e sofferenza. Non si può, infatti, restare indifferenti a quello che sta succedendo in Ucraina. Sono strazianti le immagini di dolore che descrivono uno scenario tragico quanto imprevedibile. Nella nostra città, da giorni si moltiplicano i simboli e i messaggi di vicinanza.

Da giovedì sera le finestre del palazzo Ex Enel di via santa franca – sede delle mostre di arte contemporanea promosse da XNL Piacenza – erano illuminate di giallo e di blu: i colori della bandiera ucraina. “Un simbolo di solidarietà per il popolo ucraino” ha commentato Roberto Reggi, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Da ieri sera, invece, anche la facciata di Palazzo Farnese si illuminerà dei colori della bandiera ucraina. Il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri l’ha definito “un gesto semplice quanto doveroso; ci stringiamo idealmente a tutto il popolo ucraino e ai connazionali che vivono sul nostro territorio” le sue parole.

“No alla guerra in Ucraina” è il monito al centro della manifestazione organizzata per stamattina, dalle 10.00 sul pubblico passeggio, vicino al liceo Respighi. Parteciperanno più di trenta tra associazioni, partiti e realtà locali, perché quando si parla di diritti umani non è mai sbagliato scendere in piazza. Dalle 12.30 ai giardini Margherita si svolgerà un altro momento d’incontro con i cittadini ucraini residenti nella nostra provincia che daranno adito alle loro preoccupazioni e al desiderio che tutto questo finisca il prima possibile. Prima del ritrovo, la comunità ucraina incontrerà il Vescovo Adriano Cevolotto nella basilica di San Savino. Inoltre, La Caritas ha avviato una raccolta fondi in aiuto alle vittime del conflitto.

Per la giornata di martedì primo marzo, invece, Cgil, Cisl e Uil hanno promosso una mobilitazione sindacale per la pace in Ucraina proclamando un’ora di sciopero al termine del turno di lavoro. “Le nostre organizzazioni sindacali condannano l’aggressione militare russa e chiedono uno stop immediato delle ostilità. Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili” il comunicato congiunto delle tre organizzazioni.

Nel frattempo, in questi giorni, tanti gli inviti ad appendere bandiere arcobaleno dalle finestre e dai balconi. Appello al quale hanno risposto presente anche alcune scuole come la Vittorino da Feltre di via Manfredi e la scuola elementare di Travo, dove tutti gli alunni hanno firmato con il proprio nome la bandiera della pace.

Perché – citando nuovamente Gianni Rodari – “ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra, per esempio la guerra”.

IL SERVIZIO DI MARCO VINCENTI:

 

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