Consiglio comunale. “Ridiamo parola ai bobbiesi”, “Nessuna dimissione”

05 Marzo 2022 05:03

“Portiamo o portate a termine le urgenze di questi mesi. Ma poi, se la situazione giudiziaria non cambia, ridiamo la parola ai bobbiesi. Noi non diciamo “dimettetevi”, diciamo “dimettiamoci tutti”, compresi noi, dopo aver affrontato le urgenze, per rispetto dei cittadini”.

Federico Bonini del gruppo Lega prende per primo la parola, nell’auditorium Santa Chiara a Bobbio, c’è gente, questo è il primo consiglio comunale convocato dopo la sospensione del sindaco Roberto Pasquali, ai domiciliari dall’alba del 10 febbraio all’interno della maxi inchiesta per corruzione che ha coinvolto a vario titolo l’Alta Valtrebbia. “I cittadini si meritano di avere un’amministrazione pienamente legittimata ad amministrarli e un sindaco scelto da loro, non un vicesindaco nominato che guidi il Comune. Pensiamo che oltre alla normativa, vada tenuto conto anche di una legge a nostro parere fondamentale, quella del buonsenso”, incalza Bonini.

Ma il vicesindaco Simona Innocente, da quasi un mese sindaco facente funzione su incarico della prefettura, non accetta le richieste di dimissioni, insieme a tutta la maggioranza: “Se ci dimettiamo vuol dire che qui subentra un commissario prefettizio. E questo vuol dire che a Bobbio non si muoverà più nulla, gli eventi saranno bloccati, sarà portata avanti solo l’ordinaria amministrazione. Lo dico per il bene di Bobbio. Si preferisce un commissario a una maggioranza che, ribadisco a gran voce, non ha nessuna pendenza giuridica a proprio carico, nessun procedimento, nessuna limitazione? Sarebbe una tragedia”. Innocente ha quindi voluto ripronunciare il nome di tutti i componenti di giunta e maggioranza, “per ribadire che il Comune è in mani competenti e con esperienza”.

E ancora, poi seguita a ruota dall’assessore Giorgia Ragaglia e dal consigliere Renzo Marchesi: “Non ci fermiamo. Saremo dove siamo sempre stati, ci troverete in municipio, non ci dimettiamo”.

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