La fuga di Maria con la nuora e i nipotini: “Bombe vicino a noi, ora l’Europa ci aiuti”

13 Marzo 2022 12:06

“I russi hanno iniziato a bombardare a cento chilometri dalla nostra città. Non era più sicuro stare là”. Ha gli occhi umidi, Maria. In fretta e furia il 3 marzo ha messo insieme l’occorrente in una piccola valigia ed ha lasciato casa sua a Lviv, città quasi al confine con la Polonia minacciata dall’Armata di Putin che avanza inesorabilmente. L’hanno seguita la nuora Oxana e i nipotini, Timir, 5 anni, e Vira, nata solo due mesi fa. Sono arrivati a Piacenza giovedì, dopo un estenuante viaggio, accolti dalla famiglia di Annalisa Sartori. La loro è una delle tante storie drammatiche del popolo ucraino in fuga da un paese che brucia. Maria, 61 anni, conosce bene la nostra città. Ha lavorato 15 anni a Piacenza, al Maruffi. In quegli anni aveva sposato un piacentino acquisendo anche la cittadinanza italiana. Poi, rimasta vedova, è ripartita nel 2017 per l’Ucraina.

«Maria è una mia cugina acquisita – spiega Annalisa – quando è scoppiata la guerra abbiamo cercato di metterci in contatto con lei per capire come stesse e per offrirgli ospitalità. Solo dopo alcuni giorni siamo riusciti a parlarle scoprendo che, in realtà, avevano già varcato il confine». Il nostro incontro con la famiglia avviene nell’ambulatorio del dottor Ettore Pedretti, cardiologo e pediatra che dal Duemila cura anche bimbi stranieri e che, appena saputo dell’arrivo di Timir e Vira, si è offerto di vistarli.

LEGGI TUTTA LA STORIA NELL’ARTICOLO DI MARCELLO POLLASTRI SU LIBERTA’

 

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