Criptovalute, Savona di Consob a palazzo Galli: “Proteggere i risparmiatori”

03 Aprile 2022 00:01

“Senza alcuna regola, tutti i vincoli finanziari tradizionali passano fuori dagli enti regolatori”. Tradotto: c’è il rischio che la Russia aggiri le sanzioni dell’Occidente attraverso le criptovalute. A parlarne, ieri, è stato Paolo Savona, presidente della Consob, l’autorità di vigilanza sulla Borsa. L’accademico, ospite della Banca di Piacenza nel salone di palazzo Galli, ha approfondito l’evoluzione – in particolare, i pericoli – di questi strumenti. Impossibile tralasciare l’attualità: quella tra Russia e Ucraina, del resto, è la prima guerra nel mondo delle monete virtuali, un fattore rilevante in un conflitto fatto anche di mercati e provvedimenti economici.

“Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è reso conto che il problema è urgente – spiega Savona – e il 9 marzo, ha emanato un ordine esecutivo che coinvolge esplicitamente la Sec, cioè la Consob americana. La sua misura abbraccia l’intera problematica insorta sul mercato, soprattutto monetario e finanziario, a seguito dell’operatività delle criptovalute in un contesto giuridico ideato e sperimentato quando la contabilità decentrata concatenata a blocchi ancora non esisteva. La normativa americana avrà caratteristiche di autoregolamentazione liberista e si porrà in contrapposizione con la soluzione di matrice cinese, con caratteristiche autoritarie e di divieto al libero uso delle monete virtuali. Le grandi piattaforme tecnologiche che trattano le criptovalute non sono multinazionali, ma addirittura transnazionali, rendendole quindi ancora più sfuggenti alle regolamentazioni nazionali. Confinano la clientela in uno spazio giuridico autonomo e autoregolato all’interno della loro comunità, compresi gli eventuali conflitti, giudicati da organi di propria nomina. Così nasce anche un sistema giuridico gestito privatamente”.

Da qui, l’esortazione di Savona: “Nella trasformazione dei metodi di gestione dei soldi si sta affermando una tecnologia avanzata che trova nelle criptovalute un’attrazione particolare da parte della clientela. Il fenomeno non è ancora regolato né tantomeno ben organizzato per poter garantire che i risparmiatori siano protetti. Anche l’Italia deve organizzarsi per tutelare gli utenti”.

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